LA CONFIDENZA È DONNA – 
Sempre la solita storia che si ripete nel tempo. Tu vorresti parlare, confidarti, scambiare le tue opinioni con lui, ma lui che fa? Sbuffa e cambia argomento. E non importa che quel “lui” sia il proprio fidanzatomarito, fratellopadre o amico. In tutti e cinque i casi il risultato non cambia. L’uomo è per natura restio alle confidenze, a differenza della donna. È stato uno studio condotto nel Missouri a dimostrarlo (anche se in realtà non ce n’era affatto bisogno). La ricerca è stata condotta su duemila tra bambini ed adolescenti e prova che l’incapacità nello scambiarsi confidenze comincia sin da piccoli e non c’entra nulla quella che viene chiamata la tipica “riservatezza maschile”. La questione è molto più semplice: l’uomo considera inutile l’esternazione dei propri sentimenti.

LA RICERCA – Lo studio dimostra“, spiega il professor Luigi Janiri dell’Università del Sacro Cuore di Roma, “che esiste una differenza di genere prima di tutto a livello genetico e biologico. Nella donna, infatti, prevale il cervello emotivo, ovvero l’emisfero destro e il lobo limbico e ciò determina una differenza precisa nell’elaborazione e anche nell’espressione delle emozioni“. La dottoressa Amanda Rose ha svolto quattro studi su questo tema psicologico. In uno di questi, ha chiesto ai ragazzi ed alle ragazze di confidare i propri sentimenti ad amici. Dopo averlo fatto, i ragazzi non erano né più rilassati e né tantomeno più angosciati rispetto alle ragazze. Semplicemente non hanno trovato nessuna motivazione utile che li spingesse a farlo.

COME FARE PER VENIRSI INCONTRO – Le conclusioni dello studio sono state pubblicate sul Child Development e sono funzionali a capire molti dei problemi esistenti nelle relazioni amorose. Mentre la donna è più propensa verso il dialogo, l’uomo invece rifugge dal farlo, scatenando delle tensioni che si ripercuotono sulla stabilità della coppia. Secondo gli psicologi però, qualcosa si può fare per attenuare queste differenze di genere e questo è un compito che spetta principalmente ai genitori. I ragazzi potrebbero essere esortati fin da piccoli ad esprimere le loro preoccupazioni e stati d’animo. Nel caso delle ragazze invece, va detto loro che devono imparare a risolvere i problemi anche da sole, nella propria testa, senza necessariamente l’intervento di aiuti esterni. È proprio vero: gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere.

Elisa Renna

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