«Quali altri segreti mi riserverà il mio corpo?» dice Gabrielle Brooks in Orange Is the New Black, in un episodio in cui il suo personaggio scopre che il buchino per l’uretra non ha a che fare con la vulva.

La verità è che le informazioni sulla vulva non sono mai troppe, anzi a essere troppa è solo la confusione. Che almeno su questa parte del nostro corpo, quasi del tutto esterna, forse non dovrebbe esserci. Ma non dobbiamo stare qui a colpevolizzarci l’un l’altra per le cose che sappiamo o non sappiamo: cerchiamo anzi di fare chiarezza e dissolvere qualche dubbio. Naturalmente, se ci sono delle domande che qui non trovano risposta, chiedete sempre al vostro ginecologo: è il suo lavoro e non c’è nulla di imbarazzante nel fare domande sul proprio corpo.

Cos’è la vulva?

Vulva
Fonte: Pixabay

In un’espressione, la vulva è la parte esterna dell’apparato genitale femminile. in pratica comprende la clitoride, le piccole labbra e le grandi labbra. Il termine viene dal latino e, per sineddoche, indicava anticamente anche l’utero e il grembo materno.

Vagina ha invece un’altra radice, sempre latina, dal significato di «guaina, fodero». Il senso di quest’ultima lo troviamo nel Purgatorio di Dante, quando dice «come quando Marsia traesti dalla vagina delle membra sue» e si riferisce al mito per cui il dio Apollo scuoiò vivo il satiro Marsia, dopo averlo battuto in una gara musicale.

Come prendersi cura della vulva?

Non si dovrebbero innanzitutto indossare indumenti troppo stretti. A molte piacciono i jeans attillati, ma forse è bene fare un passo indietro nel nome della salute. Inoltre, i tessuti che mettiamo a contatto con questa parte del corpo devono essere leggeri e traspiranti: in altre parole, evviva la lingerie di cotone, anche se forse non è propriamente sexy.

Quando ci si lava, inoltre, si può pensare di asciugarla con il phon, per evitare antipatici accumuli di umidità. C’è poi il periodo mestruale: gli assorbenti esterni e i tamponi vanno bene, ma alla lunga possono causare sfregamento e assenza di traspirazione. Così è bene alternarli con assorbenti in cotone oppure con le coppette mestruali. Infine, meglio non sedersi sulla battigia, perché si possono contrarre antipatiche infezioni, in primis la candida – di cui parleremo diffusamente più avanti.

6 cose che devi sapere sulla vulva

Vulva
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1. Non è la vagina

Troppo spesso si fa confusione con i due termini: la vulva è però la parte esterna dell’apparato, la vagina il canale interno che collega la parte esterna all’utero, come spiega il vademecum dell’associazione Brook.

2. Che cos’è, anatomicamente parlando

Tra le cose che dobbiamo sapere delle componenti della vulva – a parte la clitoride, che approfondiamo in seguito – ci sono le informazioni sulle labbra, che proteggono la vagina. Le grandi labbra sono coperte di peli, mentre le piccole labbra non li hanno ma presentano tessuto erettile – sì, esattamente come il pene, anche questo molto irrorato da vasi sanguigni e da terminazioni nervose. Le labbra presentano un colore della pelle diverso dal resto del corpo. È importante sapere che l’uretra è rappresentata da un piccolo buco, lievemente più su dell’ingresso della vulva. Con uno specchietto lo si può ben notare.

3. Come lavarla

La vulva andrebbe lavata con un detergente a pH neutro solo fino a un massimo di due volte al giorno – se sentite il bisogno di freschezza, potete ricorrere solo all’acqua. Evitate anche di agire in profondità. In alcuni gruppi Facebook di mamme, ci si consiglia a vicenda come sciacquarsi in profondità con il soffione della doccia (di quelli piccolini) per non restare incinte dopo un rapporto sessuale: non è un anticoncezionale e può fare molto male, perché analogamente ai troppi lavaggi può alterare la vostra flora batterica.

4. Da quali malattie può essere interessata

Un’infezione molto diffusa è la candida, che si può contrarre in vario modo. La più comune è la trasmissione sessuale, quindi usando un preservativo dovremmo dare alla candida un po’ di grattacapi. Inoltre, la candida può insorgere se prendiamo un antibiotico e dimentichiamo di associarvi le cinque gocce al giorno di fermenti lattici di rito. Bisogna poi ricordare che ricorrere al ginecologo può non essere abbastanza in caso di malattie o infezioni. Certo, se abbiamo la vulva gonfia o la vulva arrossata, un primo contatto medico può essere quello del ginecologo, ma per tante patologie è necessario un dermatologo specializzato. Una di queste è il Lichen Sclerosus.

Più del 50% delle donne in menopausa può soffrirne – scrivono i medici sul sito dell’ospedale Niguarda di Milano – anche se potenzialmente colpisce ogni età. Si tratta di una malattia autoimmune che, per cause ancora sconosciute, genera una sclerosi progressiva. Le lesioni hanno un colore biancastro e portano ad una perdita di elasticità dei tessuti. Si tratta di processi involutivi e distrofici che generano un invecchiamento precoce della cute e delle mucose. Tutto questo si accompagna, poi, a un prurito cronico e a bruciori invalidanti che disturbano la vita quotidiana e impediscono una normale attività sessuale. Si ricorre a pomate o unguenti a base di cortisone e testosterone. Si possono utilizzare, inoltre, farmaci immunomodulatori ad azione topica che favoriscono la regressione dello stato infiammatorio. Fondamentale è la diagnosi precoce, che deve essere effettuata quando i sintomi non sono ancora così evidenti.

5. Il ruolo durante il sesso

Una cosa cui dobbiamo prestare necessariamente attenzione è il sesso anale. Che cosa c’entra, penserete. Dopo averlo praticato, se vogliamo continuare con la penetrazione vaginale e non c’è un preservativo (perché magari stiamo cercando di restare incinte), chiediamo al partner di lavarsi. Se c’è il preservativo, basterà cambiarlo, perché il rischio è di venire a contatto con i batteri fecali. Per quello che riguarda invece il piacere sessuale, la vulva è il centro di questo piacere, grazie alla presenza della clitoride, che gioca un ruolo fondamentale sia nell’eccitazione sia – per moltissime donne – nel raggiungimento dell’orgasmo.

6. Cambiano in forma e colore da donna a donna

Nessuna di noi ce l’ha «como todas», per citare la risposta di Laura Pausini a un ormai celeberrimo wardrobe malfunction sul palco. La vulva cambia aspetto da donna a donna e cambia aspetto anche nell’arco della propria vita.

Come il nostro volto, la nostra pelle: tutto il nostro corpo è soggetto a cambiamenti fisiologici e va benissimo così. Certo, se guardiamo un certo numero di film porno, noteremo che invece la vulva è uguale da pornostar a pornostar: questo è perché molte ricorrono alla labioplastica, che è un intervento di chirurgia estetica. L’Independent riporta come questa pratica sia cresciuta del 45% tra le donne del Regno Unito, anche tra giovanissime ragazzine pre-pubere. Tra queste, in particolare, l’operazione comporta dei rischi, con gravi ripercussioni fisiche e psicologiche.

 

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