Cintura di castità: un oggetto non solo del passato, tra leggende e verità
La cintura di castità è storicamente esistita? No, ma in compenso oggi è diventata un sex toy di grido.
La cintura di castità è storicamente esistita? No, ma in compenso oggi è diventata un sex toy di grido.
La cintura di castità fa parte del nostro immaginario collettivo. L’abbiamo vista nei film e forse in qualche piccolo museo locale. Molti di noi la associano al Medioevo, il che è un po’ buffo perché il Medioevo non è stato in realtà quel periodo di oscurantismo e repressione sessuale che uno si immagina. Basti pensare che le poesie di Guglielmo IX di Aquitania risalgono al X secolo – e, parlano, tra le varie pratiche sessuali, perfino di Bdsm, in una maniera da far arrossire qualunque Christian Grey – o che i lai di Marie de France sono intrisi di sensualità (e infatti ci torniamo tra poco).
La repressione della donna, la caccia alle streghe, la donna come angelo del focolare – da non confondere con la donna angelicata di Dante, che era a tutti gli effetti una donna reale del mondo reale, con la sua sessualità – sono nate dopo, con la Controriforma Cattolica. Il Medioevo è stato un periodo in cui il sesso è stato visto come salvezza – al pari del narrare le storie, leggasi il Decameron di Giovanni Boccaccio o I racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer. Quindi come è possibile che in un periodo storico del genere ci fossero le cinture di castità? Semplice: non esistevano, si tratta con tutta probabilità di un falso storico.
La questione è stata vagliata anche all’interno di una vecchia puntata di SuperQuark: non si parla di cinture di castità nei testi di tutto il Medioevo, ma si inizia a parlare di qualcosa del genere durante l’Umanesimo. Le cinture di castità che si trovano nei musei – così come molti strumenti di tortura – in realtà risalgono a epoche più moderne, come il Romanticismo – che curiosamente mirava al recupero del Medioevo, ma di fatto aggiunse anche dettagli che non sono provati storicamente.
Come spiega Focus, una cintura di castità avrebbe esposto chi la portava a gravi problemi di salute e in breve alla morte. L’impossibilità di igiene intima, dopo aver minto o evacuato, avrebbe condotto a infezioni mortali. Inoltre è possibile che le donne che si presume indossassero queste cinture potessero essere incinte (ignorando il loro stato interessante prima della partenza del marito per le Crociate): per loro gravidanza e parto sarebbero stati impossibili – anche se un fabbro all’epoca poteva aprire qualunque serratura.
Il primo disegno di una tale cintura si trova nel 1405, nel manoscritto Bellifortis di Konrad Kyeser, ma in realtà si tratta di una sorta di scherzo, di un device immaginato dal suo autore e quasi al limite della fantascienza. L’appiglio a credere all’esistenza delle cinture di castità è proprio in un lai di Marie de France, Guigemar. Nella storia, alla sua partenza, un cavaliere fa un patto di fedeltà con la sua donna e i due si cingono vicendevolmente con un lembo della camicia e una cintura: in realtà, i fatti narrati nella poesia erotica francese e provenzale del tempo sono ampiamente simbolici e quindi la camicia e la cintura di cui si parla nel lai sono metafore dell’organo sessuale.
Metafore e similitudini erano ampiamente utilizzati dai poeti dell’epoca: per esempio, nascondersi sotto il mantello di un cavaliere significava fare l’amore con lui, o ricevere il suo anello era un modo per esprimere un patto d’amore. Tutto decisamente simbolico, altrimenti dovremmo credere che delle donne amate da Guglielmo IX coinvolsero un gatto nelle loro pratiche Bdsm.
Appurato che nel Medioevo non sono mai esistite le cinture di castità, possiamo passare a parlare di quelle che esistono oggi. Se fate un giro su Amazon o su qualunque altro sito di e-commerce che vende oggettistica e sex toy, non vi sfuggiranno le cinture di castità pensate per scopi sessuali, in particolare all’interno di pratiche per il Bdsm (ma non solo). Quando parliamo di bondage sadomaso, i modelli si orientano soprattutto sull’idea della dominazione: al sottomesso viene messo l’organo sessuale sotto chiave – pene o vagina poco importa – e sta al master o alla mistress decidere di “liberare la fauna aviaria”. In commercio ci sono anche cinture di castità munite di strap on – dedicato alle donne che vogliono dare piacere al partner anche se il loro organo sessuale è al momento sotto chiave.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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