Ginnastica pelvica femminile: 4 esercizi intimi
È affascinante il mondo della ginnastica pelvica femminile. Ma bisogna orientarsi - soprattutto un base ai benefici che si cercano: ecco come fare.
È affascinante il mondo della ginnastica pelvica femminile. Ma bisogna orientarsi - soprattutto un base ai benefici che si cercano: ecco come fare.
La ginnastica pelvica è un’attività fisica che può apportare sensibili benefici alle donne. Ma prima di addentrarci in questo discorso, è bene comprendere che a volte parliamo di una ginnastica che – non sempre, come vedremo tra poco – fa lavorare dei muscoli che non sono visibili dall’esterno. Alcuni di essi vengono spiegati durante i corsi pre-parto, sia nell’ottica di un futuro parto naturale, sia per riprendersi già nel periodo immediatamente post-puerperale. E avere una vagina allenata non è una questione da sottovalutare.
Prima di effettuare la ginnastica pelvica, è bene reimparare la respirazione diaframmatica. Diciamo reimparare perché, a parte cantanti e addetti alle arti sceniche, molte di noi non respirano più in questo modo, che poi è come lo facevamo da bambine. Questo tipo di respirazione avviene gonfiando e sgonfiando l’addome, badando all’espansione del torace e allo svuotamento completo dei polmoni.
Il primo e immediato beneficio che si può notare grazie alla ginnastica pelvica ha a che fare con la propria vita sessuale. Avere una vulva allenata si traduce in rapporti sessuali più appaganti, per voi e per il vostro partner, per via della capacità di contrarre e rilasciare i muscoli interni del pavimento pelvico. La ginnastica pelvica ostacola l’incontinenza – in particolare anche quella leggera che può seguire una gravidanza – e allevia la vulvodinia. Naturalmente, la ginnastica pelvica per l’incontinenza e la ginnastica pelvica per la vulvodinia constano di esercizi molto differenti. I benefici dell’attività si indirizzano a contrastare anche il prolasso uterino e le emorroidi in gravidanza. Quando si è incinta, si pratica ginnastica pelvica per partorire in maniera più facile e meno dolorosa.
Gli esercizi di Kegel sono contrazioni dei muscoli del pavimento pelvico, che prendono il nome dal loro teorizzatore. Ma come devono fare le donne per ottenere dei benefici da questa tecnica? Come insegna Samantha Jones in “Sex & the City”, non serve nulla per questa ginnastica pelvica, che – proprio perché “invisibile agli occhi” – può essere effettuata in qualunque momento del giorno, da un pranzo tra amiche fino a una riunione di lavoro. La tecnica consiste nel contrarre i muscoli del pavimento pelvico per un massimo di 10 secondi e poi rilasciarli per altri 10 secondi e ripetere per una decina di volte. È bene fare questi esercizi anche tre volte al giorno, purché a vescica vuota e senza contrarre altri muscoli – soprattutto i glutei, cosa che, soprattutto all’inizio, non sarà facilissima.
È molto simile ad alcuni esercizi di pilates. Ci si sistema carponi e si inarca la schiena mentre si guarda in alto – un po’ come fanno i gatti quando si stiracchiano – poi invece si avvicina il pube all’ombelico, ponendo il corpo al contrario di prima. Si può ripetere 10 volte ed è meglio inserirlo in un workout complessivo che riguardi anche esercizi di stretching.
L’esercizio dell’orologio prevede che si immagini di avere sotto di sé un orologio e che ci si orienti con movimenti orientati verso delle immaginarie 3, 6, 9 e 12. In altri parole, i movimenti devono avvenire lungo due linee perpendicolari e poi devono diventare rotatori, in modo da sciogliere completamente il bacino. Anche questo è molto simile a un esercizio di pilates e può essere inserito in un workout più ampio.
È uno degli esercizi di Kegel meno noti, ma di grande successo nei corsi pre-parto. Le contrazioni dei muscoli del pavimento pelvico avvengono intorno a un’immaginaria perla che si trova nella nostra vagina. Le contrazioni sono graduali e si svolgono su 5 livelli, la vagina si apre quindi completamente e completamente si chiude. All’esercizio della perla è simile anche un altro, che prevede anch’esso 5 livelli di apertura e chiusura, come se si stesse salendo o scendendo una scala, e quindi prevede una dilatazione in senso alto-basso e non dentro-fuori.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
Cosa ne pensi?