Fin da quando siamo piccole, ci vengono detti una serie di proverbi. E tra questi c’è «il primo amore non si scorda mai». Abbiamo finito per pensare che fosse vero, forse per autosuggestione, oppure perché in effetti non abbiamo dimenticato la prima persona con cui siamo state, ergendola a metro di paragone per le eventuali relazioni successive. Ma ci chiediamo: è davvero così? E se è così, perché? Naturalmente la scienza – in questo caso la psicologia – aiuta a comprendere il fenomeno, tuttavia non possiamo che pensare che in effetti ogni caso possa essere davvero a sé – non come eccezione che conferma la regola, ma come sviluppo eccentrico rispetto a una tendenza (che esamineremo tra pochissimo).

Il primo amore non si scorda mai: origine del detto

Si tratta di un proverbio di origine sconosciuta. Ma probabilmente dovuto a un vasto apparato letterario che ha spesso decantato l’amore immaturo fin dalle prime testimonianze scritte dell’uomo. Dalle commedie plautine a William Shakespeare, dal Satirycon a Cime tempestose, passando per Lord Byron e Walt Whitman, sono in tanti che hanno scritto del primo grande amore, talvolta con esiti disastrosi – pensiamo solo a Romeo e Giulietta o ad Amleto – oppure semplicemente immutabili o qualche volta grotteschi. Oppure semplicemente tristi, come in questi versi di Giovanni Boccaccio:

Io maledico l’ora
che ‘l tempo giovenil fuggir lassai;
[…] non se rallegra mai
chi ‘l primo fior del primo amore perde.

Il primo amore non si scorda mai: cosa dice la psicologia?

Il primo amore non si scorda mai
Fonte: Pixabay

Ci sono varie teorie psicologiche – tanto più che la psicologia non è matematica – che prendono in esame diversi aspetti della questione, compreso il fatto che magari il proverbio si sbaglia. Fondamentalmente, come spiega il Washington Post, che raggruppa una serie di studi e di opinioni di psicologi affermati per cercare di comporre un ricco mosaico, non c’è una risposta univoca alle nostre domande iniziali. Una delle risposte più interessanti però viene però da Jefferson Singer, psicologo del Connecticut College. Secondo Singer, restiamo ancorati alla memoria del primo amore perché la cosa riguarda chi eravamo in quel momento: giovani, vivaci e belli.

3 motivi per cui il primo amore non si scorda mai

1. È un trauma

Psicologia applicata riporta uno studio dello Stony Brook University di New York a firma di Xiaomeng Xu e altri ricercatori – del quale però è possibile leggere in Rete solo l’abstract. In base a questa ricerca, a seguito del primo amore si attivano in noi i circuiti neuroni dell’ansia e della paura – creando così un trauma. Per stabilire questo, sono stati osservati i cambiamenti nel cervello di 18 studenti universitari di Pechino, ai quali venivano mostrati gli scatti dei loro ex, per capire se e come il cervello reagiva in modo diverso a persone amate in modo diverso.

2. È la linea di confine tra infanzia ed età adulta

Su Psicologia dell’amore, si parla di un libro, Changing Relationship di Malcolm Brynin. Nel volume si spiega come le emozioni legate al primo amore sono tipiche della crescita di un individuo e quindi segnano una specie di linea di demarcazione tra infanzia ed età adulta. Nel libro si dice anche che coloro che hanno avuto una prima esperienza appagante fanno spesso fatica a liberarsi di quel ricordo, che diviene appunto un metro di paragone.

3. Perché poi crescendo s’impara a tutelarsi e a non darsi più così tanto, per non soffrire e per coltivare anche se stessi (per fortuna!)

Vivere più sani evidenzia come dal primo amore scaturiscano una serie di questioni: il primo “noi”, il primo cuore spezzato, la giovinezza e il cambiamento. E soprattutto una serie di altre prime volte, di natura sia fisica che emotiva. Quando l’esempio del primo amore è positivo, è chiaro che si cercherà di eguagliarlo in qualche modo, ma quando è negativo serve altrettanto come memento: nessuno ci spezzerà mai più il cuore in quel modo.

Non è vero che il primo amore non si scorda mai

Innanzi tutto, la psicologia dice per esempio che il proverbio perpetua uno stereotipo, e quindi il primo amore si scorda eccome, come si legge sempre sul Washington Post. Secondo Art Aron, docente di psicologia alla State University di New York, il primo amore accade soprattutto durante l’adolescenza, un periodo turbolento in cui si è preda degli ormoni, e per questo il primo amore, come tanti altri ricordi, viene amplificato e finisce per diventare un modello.

Nancy Kalish, docente di psicologia alla California State University di Sacramento aggiunge che non c’è nulla di magico nel primo amore, a parte il fatto che è il primo. Tuttavia, da un’analisi condotta da lei stessa, è risultato che le coppie che rimettono in piedi una vecchia relazione hanno un tasso di successo del 70%. Segno che forse il primo amore non sarà proprio amore, ma potrebbe essere trasformato in qualcosa di più maturo.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!