
Introversione e sessualità: l'amore e il sesso secondo gli introversi
Gli introversi fanno meno sesso degli estroversi: lo dice una ricerca, ma è vero? Introversione e sessualità non necessariamente sono una contraddizione in termini.

Gli introversi fanno meno sesso degli estroversi: lo dice una ricerca, ma è vero? Introversione e sessualità non necessariamente sono una contraddizione in termini.
Gli introversi amano la solitudine (non ne sono affatto afflitti), stanno bene con loro stessi, ma comunque possono non disdegnare appuntamenti con piccoli gruppi tranquilli di persone. Il cervello degli introversi non reagisce con forza alla visione di volti umani nuovi: in questa situazione, il cervello degli estroversi produce più dopamina, il neurotrasmettitore associato alla ricompensa, quello degli introversi meno.
Sicuramente ogni persona vive l’amore in modo differente. E le persone introverse non fanno differenza. Quello che si può ipotizzare, anche se le generalizzazioni non sono mai veritiere, è che gli introversi siano, sentimentalmente parlando, degli ottimi partner.
Gli introversi sono persone complete, concluse: non cercano nulla all’esterno, sovente sono già appagate e si amano. Hanno una consapevolezza profonda del sé, accompagnata spesso da una grande sicurezza (o talvolta da una grande autocritica) e questo non può che giovare, soprattutto all’interno di una relazione stabile. Ma si tratta solo di un’ipotesi.
Business Insider riporta uno studio citato nel 2016 alla conferenza Ted di Vancouver: secondo esso, le persone estroverse fanno molto più sesso delle persone introverse. La ricerca ha coinvolto un folto gruppo di studenti tedeschi, che si è sottoposto a un un test della personalità standard chiamato Eysenck Personality Inventory.
Ai volontari è stata chiesta la frequenza e la quantità dei loro rapporti sessuali: gli uomini estroversi hanno dichiarato di fare mediamente 5,5 volte sesso in un mese, contro le 3 degli uomini introversi. La forbice è più ampia per le donne: le donne estroverse hanno detto di fare sesso 7,5 volte in un mese, mentre quelle introverse solo 3,1.
La ricerca ha una falla: sono stati i volontari a dire qualcosa della propria vita sessuale, per cui è possibile pensare che gli introversi e le introverse possano aver avuto pudore a parlarne o che magari non tutti abbiano detto la verità, sia per eccesso che per difetto?
Tra le altre differenze: il contatto fisico, il contatto visivo e i nomignoli sexy o romantici sono più diffusi tra le persone estroverse.
Esistono una serie di falsi miti sull’introversione: il più diffuso è quello secondo cui l’introverso è fondamentalmente un timido, ma ovviamente non è così. Il timido vorrebbe ma non sempre riesce ad avere una vita sociale, l’introverso si sente appagato dalla propria vita così com’è, apprezza di più il mondo interiore di quello esteriore e non sente il bisogno di cercare all’esterno stimoli o novità. La timidezza non è quindi sinonimo di introversione, sebbene ci possano essere introversi che sono anche timidi.
Analogamente è un falso mito che gli abusi sessuali possano portare una persona all’introversione. Ci sono molti disturbi mentali cui può portare un abuso sessuale: ansia, attacchi di panico, depressione, fobie di vario tipo, tendenze suicide.
Chi subisce un abuso sessuale si trova a fare i conti con qualcosa di davvero molto duro, anche se si fa aiutare da uno psicologo o dalla terapia di gruppo. Ma bisogna ricordare che l’introversione non è un disturbo mentale, è solo un tratto della personalità.
Questo dovrebbe essere ovvio nel sesso in senso stretto: a letto sono ammesse solo le attività che prevedono il consenso di entrambe le parti. Ma il concetto riguarda anche l’emotività: la persona introversa potrebbe non aver piacere in alcune attività, sia intime che sociali, di coppia, per cui è importante esercitare tutta la propria comprensione.
Sia dal punto di vista strettamente fisico sia nel senso più ampio del concetto, è importante che lo spazio della persona introversa sia rispettato. Ognuno di noi ha bisogno di avere dei propri confini entro i quali si sente al sicuro, la propria comfort zone e questa deve essere rispettata. Senza insistere.
È una questione di aspettative. E potrebbe valere anche in generale. Da una persona introversa ci sono una serie di cose che non ci si può aspettare. E quando si è troppo bisognosi d’affetto, forse non si può trovare nel partner quello che si cerca. Quindi si devono rivedere le proprie aspettative, oppure rivedere completamente il rapporto.
Quest’ultimo punto è un corollario degli altri tre. Nelle relazioni, sessuali o sentimentali che siano, c’è un dare e avere per cui non si tiene il conto. Tuttavia ci sono dei desideri che consideriamo imprescindibili ed è giusto farli presente al nostro partner.
E poi ci si pone una domanda fondamentale: se il nostro partner non ci può dare qualcosa che desideriamo ardentemente, è giusto scendere a patti con lui o con lei, oppure è il momento giusto per tornare single?
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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