È un po’ complicato comprendere cosa rappresenti la pornografia oggi. Il mondo del porno si è arricchito di nuovi utenti durante la pandemia ma c’è anche da dire che questo pubblico è più consapevole. È il segno dei tempi che cambiano: in ogni ambito della nostra vita avvertiamo sempre più spesso delle spinte verso l’inclusione e la pornografia non fa differenza. È in quest’ottica che nasce e prolifera il porno etico.

Cos’è il porno etico?

Bellesa, che è una piattaforma che si occupa appunto di pornografia etica, lo definisce come una forma di intrattenimento erotico che “onora il consenso, tratta gli artisti con rispetto e paga tutti in modo equo”. Tant’è che viene chiamato anche porno femminista talvolta. Inoltre complicità e comprensione non possono mancare sui set dei film di questo tipo.

Il porno etico – spiega la terapista sessuale Kamil Lewis a Bellesa – convalida i bisogni, i confini e le curiosità degli artisti. Il porno etico è inclusivo, creativo e consensuale.

I principi del porno etico

Porno etico
Fonte: iStock

Attori e attrici delle etnie più varie, interpreti con disabilità, storie declinate al mondo femminile o in generale verso ogni orientamento sessuale e identità di genere. Questo e molto altro rappresentano il contenuto dei film che rientrano le porno etico. Bellesa e MindBodyGreen enumerano i principi di questo genere, che sono:

  • il consenso. A volte, quando vediamo pornografia tradizionale, ci ritroviamo a chiederci se tutto quello che accade si sia svolto con il consenso delle parti interessate. In più ogni tanto delle storie di cronaca alimentano questo dubbio. Con il porno etico è invece tutto trasparente e consensuale;
  • la maggiore età. Sui set non esistono minorenni, ma solo persone adulte e, come si dice, “vaccinate” in senso metaforico (ma anche letterale, spesso, perché esistono grandi tutele contro malattie che si trasmettono per via sessuale come epatite o Hpv, che possono essere contrastate con il vaccino, ma comunque questo dipende anche dalla volontà degli attori e delle attrici);
  • no all’incesto. L’idea dell’incesto è purtroppo presente anche nel cinema mainstream, dove esiste per esempio l’idea che due sorelle possano partecipare a un menage a trois. Nei film comico erotici italiani degli anni ’70 e ’80 non manca il desiderio verso sorellastre, matrigne o addirittura in un caso perfino la nonna di seconde nozze. Nel porno tradizionale questi topos sono molto diffusi, ma non sono assolutamente sani e quindi sono esclusi dal porno etico;
  • la tutela della salute. Preservativi, test per le malattie a trasmissione sessuale, protocolli sanitari: sono indispensabili sui set e francamente tutto questo appare anche decisamente educativo. Il sesso più bello è sempre quello sicuro;
  • lo sguardo femminile. Quasi sempre i film pornografici etici sono diretti dalle donne, proprio perché sono orientati a fornire al pubblico un punto di vista meno percorso in passato. In contrasto con il male gaze, lo sguardo maschile che impregna il porno tradizionale;
  • la ricerca del piacere. Le donne non sono oggetti di piacere, ma soggetti di piacere. Per la stessa ragione, la comunicazione e la simpatia tra gli attori e le attrici sul set viene incoraggiata. In altre parole si girano delle scene solo con chi chi piace;
  • niente pressioni. Se qualcuno non è a proprio agio con una scena, semplicemente si può rifiutare di girarla e si cambia in corsa la sceneggiatura, ascoltando e parlando con le persone coinvolte. Anche per questa ragione il sesso qui è trasparente, non deve riservare sorprese agli interpreti;
  • l’empowerment. Questo tipo di film incoraggia le donne a riappacificarsi con la propria sessualità, a reclamare il proprio piacere in barba a quello che la società ci ha detto per davvero troppo tempo;
  • le paghe eque. Uomini e donne sono pagati allo stesso modo. Per questa ragione non esiste porno etico gratuito;
  • la diversità. Non si tratta solo di etnia, orientamento sessuale, abilità e identità di genere. Cioè si tratta anche di questo, ma c’è dell’altro. In questi film sono rappresentate anche tutte le classi sociali, in modo da risultare davvero inclusivi.

Porno etico e femminismo

C’è chi pensa che i movimenti femministi hanno portato al porno etico e in un certo senso non sbaglia. Sono i principi del femminismo intersezionale, come l’inclusività che hanno portato alla realizzazione di questo tipo di film.

Può funzionare pensare a quello che accade in una serie tv: The Deuce con Maggie Gyllenhaal. Nella serie, l’attrice interpreta la pioniera delle registe porno: per il suo personaggio lo sguardo femminile è importante, così come la tutela delle attrici sotto ogni punto di vista.

Certo il telefilm è ambientato tra gli anni ’70 e ’80, per cui non sempre le femministe sono mostrate nell’atto di comprendere il lavoro di questo personaggio. Ma se la serie è stata girata ora è perché i tempi sono più maturi per capire.

Porno etico: dove trovarlo

Porno etico
Fonte: iStock

MindBodyGreen raccoglie molte piattaforme che propongono pornografia etica. Sono:

  • Pink Label Tv. Punta l’attenzione sulla fluidità sessuale. È nata dalla regista Shine Louise Houston che ha voluto scommettere su registi emergenti e inclusione;
  • Bellesa. È una piattaforma gestita interamente da donne e i loro lavori si rivolgono innanzi tutto alle donne;
  • Kink.com. Si tratta di una piattaforma che vuole togliere lo stigma al Bdsm e al sesso kinky;
  • Bright Desire. Qui I film si concentrano sull’intimità, il divertimento, la passione e il desiderio, tutte caratteristiche del sesso reale che non emergono nel porno tradizionale;
  • Make Love Not Porn. Nei film proposti il sesso viene descritto nella maniera più realistica possibile. Per questo persone e coppie reali sono pagate per il loro video e possono rimanere anonime se vogliono (e nel caso far rimuovere il loro video);
  • Ifeelmyself. Anche qui si possono condividere video amatoriali ed essere pagati. In più gli utenti possono interagire in un forum;
  • Sssh. Nella piattaforma le produzioni si orientano a partire dalle fantasie e dai desideri degli utenti, utilizzando la realtà virtuale e la videoart.

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