Essere sex positive non significa fare tanto sesso
Una filosofia che abbatte gli stereotipi, che mette ogni persona in una relazione di rispetto con se stessa e con gli altri: ecco la sex positivity.
Una filosofia che abbatte gli stereotipi, che mette ogni persona in una relazione di rispetto con se stessa e con gli altri: ecco la sex positivity.
L’approccio al sesso cambia tutta la nostra vita, in un senso oppure un altro. Il modo in cui percepiamo l’idea del piacere influenza innegabilmente la nostra quotidianità: come ci poniamo con gli altri, come ci vestiamo, come ci comportiamo. Il buon sesso, una consapevolezza del proprio corpo e della propria sessualità significano tanto. E accanto a un’accresciuta sensibilità nei confronti dell’individuo e delle sue singolari caratteristiche, è importante che si parli e si diffonda sempre più la body positivity.
Come si legge su Healthline, non si tratta di fare tanto sesso. Certo, si può anche fare tanto sesso, ma l’azione segue un’idea. E l’idea della sex positivity è: il sesso è bello, non è uno sbaglio, non è un peccato, non è qualcosa di cui vergognarsi.
Naturalmente questo non significa ignorare bellamente le conseguenze fisiche ed emotive che i rapporti sessuali portano con sé, anzi. Significa non giudicare e non giudicarsi, significa rispetto per tutti gli orientamenti sessuali e le identità di genere, significa comprensione e consenso, comunicazione e consapevolezza.
Esiste perfino un contrario della sex positivity ed è la sex negativity. È tutto quello che è contrario al principio che abbiamo enunciato: equivale per le donne a coprirsi o vestirsi in un certo modo per gli altri, equivale a nascondersi per allattare al seno il proprio neonato o la propria neonata, equivale a pensare male delle prostitute o usare il termine per apostrofare delle donne che non sono sex worker, equivale a trattare male le persone transgender, non binarie o con un diverso orientamento sessuale, equivale a pensare che l’astinenza sia la sola via per rapportarsi con la persona da cui siamo attratti o attratte, equivale a credere negli stereotipi come quello delle “brave ragazze” o delle “cattive ragazze”.
Quindi la sex positivity, possiamo dire, esprime dei principi in aperto contrasto con la sex negativity, ovvero che la sessualità degli esseri umani è bella, naturale, sicura, piacevole. E che la sessualità non deve essere foriera di vergogna e di giudizio.
L’idea viene da uno psicanalista, Wilhelm Reich, che circa un secolo fa affermò per primo che il sesso è salutare. Naturalmente ci ha messo molto questa idea ad affermarsi, ma dopo gli anni ’60, dopo la rivoluzione sessuale dei figli dei fiori, è stato tutto sempre più semplice. Non è necessario però fare tanto sesso quanto lo facevano i figli dei fiori per affermare di essere sex positive, a meno che non lo vogliate fare.
È la libertà il punto nodale, la libertà di essere se stessi all’interno della sfera sessuale che, come detto, è una parte importante delle nostre vite.
Le ragioni possono essere tante e possono cambiare da persona a persona secondo il proprio vissuto. Queste sono quelle che abbiamo individuato noi:
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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