Vi è mai capitato che uno dei vostri partner vi chiedesse di fargli una spagnola? Si tratta di una pratica sessuale abbastanza iconica e anche decisamente mitologica. In altre parole: questo particolare tipo di masturbazione avviene molto meno spesso di altre tecniche, forse per paura di non farcela, forse perché si è distratti da altro. Fatto sta che in molti desiderano farla (soprattutto uomini, ma non vorremmo generalizzare), ma non osano neppure domandare. Ma nel caso siate curiose, vi spieghiamo tutto quello che c’è da sapere.

Cos’è la spagnola?

Spagnola
Fonte: Pixabay

In gergo, viene chiamata «spagnola» un tipo particolare di masturbazione che avviene avvolgendo il pene con i propri seni. Per alcuni uomini rappresenta qualcosa di molto eccitante – in particolare per quelli che amano il seno, soprattutto quello prosperoso. Ma se non avete un décolleté abbondante e volete provare questa pratica, niente paura: l’azione riesce sempre, che abbiate delle mammelle grandi o piccole, che il vostro spazio tra l’una è l’altra sia vasto o risicato. Con il sesso, l’importante è sempre usare la delicatezza. E magari riderci un po’ su se all’inizio non riesce tutto perfettamente.

Spagnola, le origini del nome

Le origini del termine che indica questa pratica sono ignote. Come spiega in un lungo articolo il sito Parolacce, la prima vera attestazione in Italia del termine avviene nel romanzo Altri libertini di Pier Vittorio Tondelli. Ma si tratta appunto di un hapax – cioè di un termine utilizzato da un solo autore – per cui difficilmente troverete su un dizionario il suo significato e la sua etimologia. Si tratta di una voce gergale, che non sempre trova riscontro in altre lingue. Certo, in francese di dice «branlette espagnole», ma in inglese la voce più comune è titjob, che è analogo a handjob (masturbazione con le mani), blowjob (masturbazione con la bocca) e footjob (masturbazione con i piedi). In giapponese si dice «paizuri», che è una parola composta esattamente come titjob – che anzi qualcuno ritiene sia stata modellata sul termine nipponico. In Spagna o comunque nei Paesi di lingua spagnola, si chiama in altri modi, come la «russa» oppure la «francese», la «turca» o la «valenciana». Ma viene utilizzato anche la «cubana».

Come fare una spagnola

Spagnola
Fonte: Pixabay

Ci sono due modi fondamentali per fare una spagnola. Il primo consiste nel prendere tra i seni il pene del vostro partner e il secondo consiste nel fatto che sia lui a stringere i seni ad avvolgere il proprio membro. È molto probabile che sia lui a volersi muovere, ma non è detto che voi dobbiate restare inerti ad attendere gli eventi. Per esempio, per un coinvolgimento maggiore, potete utilizzare anche la bocca contemporaneamente e quindi unire la tecnica del blowjob. Non funziona con tutti gli uomini quest’ultima cosa, ad alcuni piace ma altri si potrebbero sentire fondamentalmente distratti dall’azione. È bene ricorrere a un lubrificante – sia naturale come la saliva, sia di quelli che si acquistano in farmacia o al sexy shop. Se avete partorito e allattato al seno e vi è rimasto dell’olio per capezzoli, potete utilizzare anche quello, ma occhio alla data di scadenza.

Spagnola, consigli e suggerimenti

La prima cosa che possiamo consigliare è possibilmente non chiamarla «spagnola». Comprendiamo bene che chiamarla «masturbazione con i seni» possa far passare tutta l’eccitazione, ma se avete delle amiche spagnole, ve lo assicuriamo, che suoni sgradevole è un eufemismo, tanto più che non si conosce l’origine del termine.

L’altro consiglio che vi diamo è: non fatelo se è una posizione a voi sgradita. Non solo dal punto di vista ideologico, quanto dal punto di vista fisico. La posizione può essere dolorosa soprattutto se siete in piena sindrome premestruale. Per stare più comode consigliamo la posizione supina e di far sapere al vostro partner se c’è qualcosa che non va. Un po’ di dolore può essere eccitante per qualcuna di noi, ma esagerare è un’altra cosa.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!