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“ti giuro che non accadrà più, non so perché l’ho fatto “

“ero sotto stress per lavoro… ma sei l’unica per me”

“non ha avuto importanza, è stato solo sesso”

Quante volte abbiamo sentito queste frasi? Che siano dette dal nostro fidanzato, dal fidanzato dell’amica, da un fratello o da un amico… dopo essere stati “scoperti” le giustificazioni sono sempre queste.

A volte possono anche essere vere… ma se il tradimento diventa frequente, allora è il caso che non solo la parte tradita si faccia una domanda ma soprattutto chi non riesce a mantenersi monogamo nonostante le promesse.

Quali meccanismi psicologici ci sono alla base?

 

A prescindere dai pregiudizi spesso dettati dal dolore che si prova ad essere traditi, l‘infedeltà ha in realtà una base psicopatologica, nevrotica o psicotica a seconda dei casi, di cui si fa la prima esperienza nell’infanzia nella rivalità provata verso il papà come ostacolo al rapporto con la mamma.

 

La chiave è nei rapporti con la mamma

La prima esperienza di fedeltà è infatti proprio con la mamma, la figura di riferimento primario che risponde alle esigenze fisiche e psicologiche del bambino, forte e sicura proprio per la sua presenza costante.

La separazione da lei dà luogo a reazioni psicologiche che formano la personalità del bambino: se il legame con la mamma è “sicuro” (costruito con sorrisi, coccole, manifestazioni fisiche), la reazione sarà serena e non traumatica perché appoggiata alla sicurezza che la mamma è una figura stabile e tornerà. Ciò che Bowlby chiamava “attaccamento sicuro“. Al contrario, un bambino che non si sente pronto ad esplorare il mondo da solo perchè abituato ad una mamma imprevedibile, distratta, ansiosa, reagirà all’allontanamento della mamma in modo problematico e difficile (attaccamento insicuro).

L’esperienza di una tale situazione può portare a volte ad essere infedeli patologici nel rapporto con il partner, una prosecuzione di quello con la madre: non ci si riesce a fidare e quindi si è alla continua ricerca della persona “giusta” oltre alla necessità di cercare una rivalsa inconscia per il tradimento infantile.

 

Perché si tradisce?

Alla base di un tale atteggiamento possono esserci decine di spiegazioni varie e molteplici, diverse a seconda delle persone coinvolte. Spesso non è un’unica causa ma dietro la principale, se ne possono nascondere altre.

Chi tradisce potrebbe avere una personalità narcisista, egocentrica oppure caratterizzata da forme di scissione della personalità quali la schizofrenia o il disturbo borderline.

L’essere narcisi porta a desiderare continuamente di essere al centro dell’attenzione, di sentirsi speciali ed onorati, moltiplicando così le situazioni di appagamento e di consenso ma anche le bugie. Atteggiamenti utili per ottenere continue conferme a:

  • virilità/femminilità;
  • capacità di seduzione;
  • appagamento sessuale;
  • voglia di avventura e trasgressione;
  • Timore dell’intimità;
  • bisogno di evasione dalla routine.

 

Altre volte può essere un tentativo inconscio di mettere fine ad una relazione ormai conclusa per mancanza di progettualità comune, per l’ingresso di una terza persona oppure come vendetta ad un tradimento del partner.

Oppure possono esserci cause inerenti la coppia e la ricerca di ciò che manca in essa:

  • Attenzione;
  • affinità elettive;
  • dimostrazioni d’affetto;
  • soddisfazione sessuale;
  • desiderabilità.

 

Tradire inoltre significa rivivere la fase più passionale dell’amore, quella più adolescenziale delle emozioni della conquista, della scoperta dell’altro, dell’avventura.

E’ una situazione eccitante, nuova, che garantisce un umore “tre metri sopra il cielo” e soprattutto che non presenta aspetti negativi proprio perché si è coinvolti nel turbinio della novità.

Una situazione idilliaca che quindi ha molta più attrattiva rispetto ai continui litigi, alla monotonia, all’ordinarietà, alle mille preoccupazioni tipiche spesso delle storie a lungo termine.

Spesso il traditore ha una personalità insicura, insoddisfatta, che ha il continuo bisogno di riempire i vuoti, di ricercare persone che corrispondano ai suoi bisogni. Sono persone che non sono in grado di rimanere da soli e quindi ricercano continuamente conferme da persone esterne della propria virilità, sex appeal, simpatia, intelligenza…

Altre volte, l’infedeltà cronica è dovuta all’impossibilità di fare altrimenti, una costante di tutte le relazioni che hanno, affettive e non, dovuta ad una scissione tra l’aspetto sessuale e l’aspetto affettivo di un legame che sono considerati inconciliabili. Questa forma di scissione rappresenta una patologia relazionale, classico esempio di immaturità affettiva, ancora troppo lontana dal concetto di “amore profondo”.

Un legame stabile può anche essere considerato come un attentato alla propria libertà, alla possibilità di muoversi senza limiti, ostacoli, doveri, un rimandare le proprie responsabilità, sono gli eterni Peter Pan che associano, erroneamente, l’unione stabile con limitazioni, privazioni, soffocamento…

cinema.befan.it

(fonte: cinema.befan.it)

 

Come comportarsi con un partner fedifrago?

Spesso chi tradisce ha dall’altra parte un partner che perdona, chiude un occhio o fa finta di non accorgersene ma che continua a lamentarsene ed a non essere felice.

La propria serenità deve essere l’obiettivo principale e la prima cosa da chiedersi è: il mio partner è l’uomo/la donna della mia vita? Sono convinta di voler salvare l’unione?

1)   Se la risposta è NO… è giusto rendersi conto che abbiamo accanto una persona che non cambierà mai nonostante i nostri sforzi e che quindi il nostro futuro sarà sempre costellato da dolore e sofferenza, l’averlo comunque accanto è solo un’illusione di felicità. Sebbene sia sicuramente un passo difficile e doloroso, quasi impossibile da affrontare, è necessario chiudere una storia sbagliata. Sarà un inferno per settimane o mesi, per difesa continuerete a dirvi che era meglio rimanere insieme… ma dopo aver toccato il fondo, risalirete ancora più forti e incontrerete presto una persona che vi farà capire cosa significa veramente amare e condividere una storia d’amore con la S maiuscola fatta di complicità ed emotività vere.

2)   Se invece la vostra risposta è SI… prendete il coraggio a quattro mani e smettere di perdonare, smettere di credere alle bugie. Fissate una scadenza effettiva entro la quale il vostro partner deve cambiare atteggiamento e sottolineate chiaramente in quali conseguenze se ciò non avvenisse. Responsabilizzatelo quindi sul peso che le sue azioni hanno sulla vita di coppia e su di voi, su quello che può perdere se persevera in azioni sbagliate. Una scadenza che serve ad entrambi, come ulteriore chance all’unione ma da rispettare con fermezza, anche se sarà disattesa e quindi sarà necessario mettere in pratica le minacce paventate: se nonostante gli avvertimenti, il vostro partner non cambia, vi ha dimostrato esattamente come considera la storia e la scelta allora diventa vostra, sia nell’accettare di rimanere insieme, sia nel decidere di interrompere. Spesso la separazione può essere un’esperienza così forte che innesca naturalmente un cambiamento in positivo, creando, col tempo, le condizioni ed i cambiamenti per ritrovare l’amore perduto.

 

Si può guarire dalla tendenza a tradire?

Se si è realmente convinti di voler cambiare, è bene pensare di iniziare un percorso psicoterapeutico per chiarire le cause alla base di tale atteggiamento e per evitare di continuare a compromettersi le storie d’amore.

Un percorso individuale ma anche di coppia che non sarà interminabile, pochi mesi saranno sufficienti se l’impegno e la costanza è da entrambe le parti.

Il cambiamento significherà rendersi conto che si sta recitando una parte falsa, dovuta a bisogni e vantaggi inconsci che possono essere corrisposti in tanti altri modi oppure che si basano su esperienze passate che ora non hanno più motivo di influenzare la vita presente.

Il cambiamento è possibile, però dovrà essere motivato, interiore, profondo e reale. Un miglioramento visibile a tutti e duraturo.

 

Un discorso che non vuole generalizzare in modo semplicistico il tradimento: ogni persona ha una sua storia ed una motivazione, non tutti possono aver vissuto tale meccanismo nè tutte le infedeltà hanno una base patologica.

 

Dott.ssa Cristina Colantuono

Cristinacolantuono@gmail.com

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