La dipendenza da sex toys esiste davvero? Cosa ne pensa la scienza
La dipendenza da sex toy potrebbe essere un mito e sicuramente esistono delle forme di abuso, specialmente quando siamo stressati: ecco cosa sapere.
La dipendenza da sex toy potrebbe essere un mito e sicuramente esistono delle forme di abuso, specialmente quando siamo stressati: ecco cosa sapere.
Non è una domanda semplice a cui rispondere: alcolismo, dipendenza da sostanze stupefacenti e da gioco d’azzardo sono facili da riconoscere, perché hanno molto spesso risvolti “pubblici”, con dimostrazioni nella socialità. Ma i sex toys solitamente non si usano in pubblico, a meno che non si abbia una certa consuetudine nei rapporti di gruppo.
La questione è abbastanza complicata, perché una dipendenza è, secondo The American Society of Addiction Medicine, l’incapacità costante di astenersi dall’oggetto della dipendenza con conseguenti compromissione del controllo del proprio comportamento, problemi con le relazioni interpersonali e risposta emotiva disfunzionale.
In altre parole non basta che preferiate la masturbazione con i sex toy a quella “a mano libera” o ai rapporti di coppia: avere una dipendenza da sex toy significa che proprio non riuscite a farne a meno e che ogni ambito della vostra vita è compromesso, influenzato negativamente o quanto meno toccato dal problema.
Ma c’è anche chi nega questo tipo di dipendenza, come per esempio il direttore del Toronto Sexuality Center James Cantor, che su Healthing afferma:
La dipendenza dalla masturbazione è un mito. Non ci sono prove per associare la masturbazione alla tolleranza o all’astinenza. Poiché le persone usano la masturbazione come antistress, le persone si masturbano di più quando si sentono stressate. Quando le persone si ritrovano a passare sempre più tempo a masturbarsi (e a navigare nel porno), credono che questo è il problema, quando il vero problema sono i fattori di stress da cui usano la masturbazione per allontanarsi.
Non avendo questa dipendenza una base scientifica provata, si può ipotizzare che però esista una soglia di allarme nell’abuso dei sex toy e che questa soglia di allarme sia rappresentata da alcuni fattori, quali:
Quest’ultimo punto dei presunti sintomi della dipendenza (o più realisticamente dell’abuso) è interessante, perché in effetti c’è un grosso rischio connesso con l’abuso di sex toys: l’incapacità di provare piacere in assoluto.
Qui dobbiamo fare una piccola premessa: i giocattoli sessuali sono diventati, volenti o nolenti, parte della nostra vita, anche se magari non quotidianamente. La pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova i rapporti sociali e in particolare le relazioni occasionali ne sono uscite minimizzate: abbiamo più paura che mai dei contatti con gli sconosciuti, perché non basta il preservativo per ostacolare il coronavirus.
Self inoltre riporta dei dati ben precisi che riguardano il mondo femminile: il 70% delle donne ha bisogno della stimolazione clitoridea per raggiungere l’orgasmo e in questo modo i succhiaclitoride o i vibratori clitoridei aiutano moltissimo. Tuttavia anche per le donne che fanno parte di quel 30% che raggiunge l’orgasmo con la penetrazione – anche se la scienza non ha ancora ben capito come facciano – questi “giochi” potrebbero avere un ruolo interessante durante i rapporti sessuali.
Tuttavia, se usiamo troppo i succitati sex toys ma anche altri che interessino la clitoride, può accadere che non si riesca a raggiungere più l’orgasmo, perché la clitoride perde di sensibilità: questo è legato a una desensibilizzazione dei nervi e a volte coinvolge anche strumenti di penetrazione vaginale come i vibratori.
La clitoride è un organo molto delicato, i cui tessuti sono irradiati di vasi sanguigni, e l’abuso può portare inevitabilmente a dolori, prurito o, nei casi peggiori, perfino a sanguinamento. Per cui occorre sempre fare una pausa in questi casi e contattare un medico che vi aiuterà a capire come comportarvi nell’immediato per alleviare i disturbi e in futuro affinché non vi incorriate più.
Naturalmente non parliamo di quanto deve essere grande il vostro sex toy, ma invece di quante volte a settimana lo possiate usare. Non siamo qui per giudicare e neppure per fissare un tetto, che può essere variabile da persona a persona, ma cercate di capire da voi quando è abbastanza. L’esagerazione non è mai un bene, ma ognuno ha una sua soglia dell’esagerazione.
Questo è un corollario. Self dice proprio: lascia che i tuoi sex toys prendano un po’ di polvere. È un buon consiglio, perché un vibratore può essere nostro amico, forse anche il migliore, ma non deve essere il nostro unico amico.
Se rientrate nel 70% delle donne che non riescono a raggiungere l’orgasmo in un rapporto di coppia, i sex toys possono aiutarvi a conoscere meglio il vostro corpo, a sperimentare per poi riportare tutto tra le lenzuola. Parte dei nostri problemi a letto con qualcuno dipendono dalla nostra educazione o dalla nostra timidezza: il piacere non deve essere qualcosa che dobbiamo vergognarci a reclamare, ma si deve procedere, come vedremo, per tappe.
Se uscite da un periodo in cui pensate di aver usato troppo i sex toys e temete di non riscontrare lo stesso piacere in coppia, chiedete al partner o alla partner se va loro di usarli in due. In altre parole, fate uscire i sex toys nella vostra vita sessuale in solitaria, anche per aiutare chi è con voi a capire meglio cosa vi piace. È molto probabile che li accantonerete mano a mano, ma lo farete gradualmente e in un modo che non vi spaventerà.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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