Nel film the To Do List, la protagonista Brandy si ritrova a compilare una lista delle esperienze sessuali da fare prima di andare al college. Molte di queste esperienze sono per lei incomprensibili, a partire dal nome che spesso finisce con -job. Blowjob, handjob, rimjob: sono tutti termini che sono entrati anche nella lingua italiana, per eliminare eufemisticamente l’imbarazzo di qualche pratica.

E tra questi nomi c’è naturalmente anche footjob: ma di che cosa si tratta?

Footjob: cosa si intende?

Footjob è una parola composta da «foot» e «job», ossia «lavoro di piede». In pratica si indica normalmente una masturbazione che viene eseguita con i piedi. La pratica assume diversi nomi, tra cui foot craving («desiderio che parte dai piedi») o foot frenzy («frenesia dai piedi»), oltre naturalmente le definizioni più volgari e gergali che naturalmente non citiamo. Quando si usano anche le scarpe, catturando il pene tra la pianta e la suola, la pratica prende il nome di shoejob.

Ma a cosa serve o a cosa è funzionale? Come per tutte le pratiche sessuali può piacere o non piacere, ma la cosa fondamentale è la consensualità tra le parti. Per qualcuno, un massaggio al pene con i piedi può essere un modo per dare il via a un rapporto sessuale completo, o anche un vero e proprio preliminare. Il piacere che deriva dalla pratica può interessare tutti, non si deve avere necessariamente un feticismo dei piedi per gradirla.

Footjob: come si esegue

Ci possono essere diverse tecniche per eseguire il footjob. La più semplice consiste in un massaggio con un piede sul pene: l’uomo si posiziona per terra, mentre il partner o la partner muove su e giù il piede sull’organo maschile. Inoltre da quella posizione si possono eseguire anche le tecniche più varie: le persone che hanno il piede prensile possono afferrare il membro tra l’alluce e il secondo dito, muovendoli su e giù, possono “catturare” il pene tra i due archi del piede (ma questo è particolarmente difficile per chi soffre di cavismo del piede).

Una posizione più scomoda consiste nel disporsi al contrario, mettendo i talloni sulla punta del pene e utilizzando le dita dei piedi per massaggiare il glande. C’è anche un’ipotesi per cui il footjob non veda l’uomo solo come parte passiva, ma attiva, usando il pene per solleticare la pianta del piede del partner.

Footjob: “consigli” e precauzioni

Footjob
Fonte: Pexels

Bisogna ricordare che quando un pene è circonciso è più sensibile e delicato, e quindi è meglio prestare una particolare attenzione a non far male al partner. È necessario anche che il piede sia morbido e magari lubrificato: utilizzate una crema emolliente prima della pratica oppure, ancor meglio, spalmate sulla pianta il lubrificante che normalmente utilizzereste per un rapporto sessuale con penetrazione.

Per avvicinarsi al footjob, si devono bandire gli imbarazzi. Certo, se la pratica non fa per voi, non siete obbligati a far nulla che non vi ispiri. Ci sono persone che temono che i propri piedi siano brutti, ma in realtà ci sono persone che adorano comunque queste estremità del nostro corpo e quindi i timori dovrebbero essere irrilevanti. Tuttavia chi nutre questa insicurezza e non riesce a liberarsene non dovrebbe ricevere pressioni in merito, mai.

Se si usa un piede per effettuare il footjob, l’altro può essere utilizzato per accarezzare delicatamente altre parti del corpo del partner, come il petto o la faccia (cosa che chi ha questo feticismo potrebbe gradire particolarmente tra l’altro). Se si è dei neofiti, si può chiedere al partner se si sta andando bene: non c’è da vergognarsi, si sta imparando e si vuole fare bene, perché dare piacere può essere esso stesso un piacere.

Infine si può permettere al partner di eiaculare sui piedi. Non a tutti piace neppure solo l’idea, ma ricordate, se siete titubanti: al massimo ci si può sempre lavare immediatamente dopo.

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