I segnali dell'intimità emotiva: ma è possibile costruirla?
L'intimità emotiva migliora il rapporto nella relazione con l'altro, con il partner: in cosa consiste, quali sono i segnali e come "costruirla" insieme.
L'intimità emotiva migliora il rapporto nella relazione con l'altro, con il partner: in cosa consiste, quali sono i segnali e come "costruirla" insieme.
Come riporta MindBodyGreen, l’intimità emotiva consiste nella condivisione di pensieri e sentimenti attraverso sincerità e verità . In pratica chi esercita questo tipo di intimità è in una relazione praticamente priva di segreti non solo oggettivi (come può essere la narrazione di un fatto che ci è realmente accaduto ma del quale magari ci vergogniamo) ma anche soggettivi.
I segreti soggettivi possono riguardare la narrazione di sentimenti, sogni, paure, delusioni: condividerli può portare a una comprensione reciproca più profonda, come quella che esiste tra amici di vecchia data.
Quali sono i segni del fatto che tra due persone legate da una relazione sentimentale o sessuale si sta instaurando l’intimità emotiva? Eccone alcuni tra i principali:
Raccontare all’altra persona tutto ciò che si prova spegne la passione? No, tutt’altro. L’empatia e la comunicazione, se utilizzate in modo corretto in una relazione sentimentale o sessuale, possono portare ad accrescere l’affinità di coppia.
Inoltre, se non sentiamo timori o vergogna per rivelare la nostra anima in maniera nuda e cruda, capiterà lo stesso con i nostri corpi. Non solo: non sempre è facile spiegare al partner ciò che ci piace e cosa no, ma quando si è una relazione permeata dall’intimità emotiva, sarà più semplice avere rapporti sessuali grandiosi perché l’altra persona recepirà le nostre richieste e noi recepiremo le sue.
C’è un requisito fondamentale per costruire l’intimità emotiva e questo requisito è l’empatia: chi non ce l’ha non riuscirà mai a immedesimarsi nell’altro, nell’offrirgli o offrirle il proprio supporto. Va da sé che l’altra persona deve contare nella nostra vita: se la relazione non è di già in buona salute, è molto difficile riuscire a implementarla.
Un po’ come in un caso di cronaca nera italiano degli anni ’70 (riportato nel volume di Casacci e Giambricco Poca mala molto bene), in cui a un imprenditore fu rapita la moglie, ma alla richiesta di riscatto disse ai rapitori che potevano tenersela: la storia andò a finire bene, nel senso che dopo quella risposta alla fine la donna fu liberata e fu sana e salva in breve tempo, ma naturalmente il matrimonio tra i due finì per ovvie ragioni.
Il secondo passo, dopo il possedere l’empatia e una relazione in buona salute, è impegnarsi in conversazioni più profonde e introspettive con l’altra persona. Ci si deve raccontare ciò che non si condivide con gli altri, farsi delle domande l’un l’altro, ascoltarsi e non con l’idea che quando l’altro finisce di parlare è il momento per parlare a propria volta.
E naturalmente ogni cosa che si dice non deve ferire i sentimenti dell’altro, deve creare una sorta di spazio sicuro per entrambi. È altrettanto importante lavorare sulla propria paura dell’intimità , ma per questo, oltre a trovare un partner amorevole, è fondamentale rivolgersi a un professionista, come uno psicologo per delle sedute individuali.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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