8 cose che rendono il sesso grandioso secondo gli esperti
Esiste un modo per migliorare i propri rapporti sessuali? Gli scienziati dicono di sì, e hanno compilato un elenco di consigli in 8 punti.
Esiste un modo per migliorare i propri rapporti sessuali? Gli scienziati dicono di sì, e hanno compilato un elenco di consigli in 8 punti.
Qual è il sesso migliore di sempre? Naturalmente l’atto fisico dell’unione tra due (o più) corpi non è facile da analizzare matematicamente traendone un algoritmo. Ma se ne possono individuare delle tendenze e capire sociologicamente come funziona.
È quello che ha fatto il team di scienziati guidati dalla psicologa e sessuologa Peggy J. Kleinplatz dell’Università di Ottawa nello studio Magnificent Sex. In pratica, questi studiosi hanno intervistato moltissimi volontari in tutto il mondo, con età diverse, di generi diversi e con orientamenti sessuali diversi: la cosa interessante è che le risposte che queste persone hanno dato sono incredibilmente simili e hanno portato a stilare un elenco in 8 punti su come rendere il sesso davvero grande. Ecco quali sono.
Non si tratta semplicemente dal rifuggire la tentazione delle distrazioni (rumori, odori, pensieri), ma di essere presente alla persona (o alle persone) con cui si sta avendo un rapporto sessuale. Questo si traduce nell’essere presente a tutto ciò che questa persona esprime ai nostri cinque sensi, ed è un’attitudine che può essere allenata in attività che non hanno strettamente a che fare con il sesso, una sorta di esercizio di attenzione che ci spinge a notare l’ambiente circostante e poi a fare lo stesso quando si è in intimità.
L’intimità va esplorata e non si deve ridurre alla raffigurazione che il sesso ha nell’immaginario collettivo. È probabile che molt* tra noi abbiano già assimilato il concetto per cui un rapporto sessuale non si riduce alla penetrazione, ma l’orizzonte deve essere allargato: l’intimità è un concetto molto più ampio e a volte non ha neppure a che fare con il contatto. Ma può essere anche solo il desiderio, a una situazione (naturalmente sempre consensuale) in cui si fa una cosa insolita come un bagno insieme nudi, ci si coccola, ci si fa un sacco di risate tra le lenzuola. In altre parole ogni persona deve trovare il “modello” di sesso che si adatta a se stessa.
Le persone che hanno avuto la più grande soddisfazione sessuale – spiega Kleinplatz al Guardian – erano quelle che, per un motivo o per l’altro, avevano scartato l’intero pacchetto di idee sulla sessualità. Perché queste persone hanno poi continuato a creare qualcosa che si adattasse meglio a loro.
Non tutti riescono a rivelare le proprie fantasie erotiche, anche perché alcune di esse sono inapplicabili alla realtà. Per quelle che sono invece applicabili, previo consenso, ci può essere sempre qualche remora, una vergogna atavica che circonda da sempre chi vorrebbe fare sesso kinky ma non si convince mai completamente per varie ragioni: mancanza di spinta a osare, una storia personale, educativa o religiosa, ma soprattutto paura di essere emarginat* dal partner.
Invece diventare consapevoli delle proprie fantasie è fondamentale, perché ci consente di riconnetterci con i nostri desideri più profondi. E non è detto che se il partner non li condivide, non possa comprendere.
È un corollario del punto 3. Bisogna essere indulgenti con le proprie fantasie, anche quelle più oscure che non applicheremmo mai. È una parte di noi, possiamo decidere di rivelarla, ma dobbiamo fare attenzione: riveliamo le nostre fantasie solo quando e se ci fidiamo ciecamente del partner.
Questo può rappresentare un’altra forma di grande imbarazzo. Analogamente al provare vergogna per i nostri desideri, potremmo non avere il coraggio di dire “no, questa cosa non ci piace”. È fondamentale, per ottenere un sesso grandioso, eliminare dalla nostra vita il sesso pessimo. E un passo per farlo è chiedere al partner di non fare mai più le cose che non ci piacciono, che troviamo sgradite, dolorose, che non ci mettono a nostro agio. Ricordate: perfino nel Bdsm c’è una safeword, ci sono dei limiti, e allora perché non dovrebbero esserci nel sesso “vaniglia”?
L’immaginazione è la base per l’eccitazione, soprattutto in vista di un primo incontro. Per anticipare il piacere bisogna immaginare, giocare con la fantasia: è il pensiero che spinge l’eccitazione, in maniera più forte e più potente del tocco, del contatto pelle contro pelle. E ha anche un nome: eccitazione psicogena.
Tutte queste nostre istanze devono essere comunicate al partner. Fantasie, cosa ci piace, cosa non ci piace. E soprattutto bisogna chiedere non soltanto cosa riguarda noi, ma anche cosa riguarda l’altra persona: cos’è che piace a lei? Cosa non le piace? Cosa vorrebbe fare o non fare. Ha delle fantasie? Imbarazzo e vergogna saranno così sempre al bando tra le lenzuola.
Sì, questo può apparire strano, perché il sesso è considerato un atto spontaneo. Ma è comunque una sorta di impegno in termini di volontarietà e di tempo (anche quello occasionale, anche in quelle occasioni un cui possiamo parlare di qualche minuto appena).
Il sesso richiede intenzionalità – illustra Kleinplatz – Richiede di dire: ‘Sono disposto a rendere lo stare con te una priorità nella mia vita’. Se lo fai bene, ci vorrà uno sforzo: non dovrebbe sembrare un lavoro, ma sicuramente richiederà tempo ed energia.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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