Tutti conoscono l’orgasmo vaginale e l’orgasmo clitorideo. Una parte di persone ha provato l’orgasmo anale mentre altri credono sia un falso mito.

Ma esiste anche un altro tipo di climax, che dipende fondamentalmente dalla stimolazione dei capezzoli: si tratta naturalmente del nipplegasm. E neanche questo è un falso mito.

Cos’è il nipplegasm?

Nipplegasm
Fonte: Pixabay

Come suggerisce il termine, si tratta di una parola composta, da «nipple» ossia capezzolo e «orgasm» cioè orgasmo. Quindi stiamo parlando un orgasmo generato dai capezzoli. In pochi minuti, in un podcast di RadioMontecarlo, il sessuologo dell’Istituto di Evoluzione Sessuale Alberto Caputo ha fornito molte nozioni sull’argomento.

Il nipplegasm – ha detto Caputo – è una forma di orgasmo che viene vissuta da diverse persone. Molto spesso è l’unico modo in cui riescono a raggiungere l’orgasmo i mielolesi, cioè le persone che hanno subito una lesione del midollo spinale. È la seconda forma di orgasmo più piacevole per le donne, poiché l’area del capezzolo è molto ricca di terminazione nervosa, quindi estremamente stimolante per il cervello.

Tuttavia, per il 7% delle donne, questo tipo di stimolazione diminuisce l’eccitazione, ma c’è anche chi vi è indifferente. Il 30% delle donne ha sperimentato questo tipo di orgasmo almeno una volta durante un gioco sessuale. La stimolazione del capezzolo al momento dell’orgasmo fa emettere dei picchi di ossitocina (che viene secreta durante il parto), cosa che aumenta anche la reattività dell’utero.

Nipplegasm e scienza: esiste davvero?

Il fatto che Caputo, che è appunto uno scienziato, ne abbia parlato in un podcast, ci fornisce una risposta: sì, l’orgasmo capezzolare non è affatto un falso mito.

Il processo per raggiungerlo è simile a quello dell’orgasmo clitorideo, perché vengono attivate le stesse aree del cervello. Durante la stimolazione del capezzolo avviene il rilascio dell’ossitocina, che ha come immediata conseguenza l’afflusso di sangue ai genitali.

Il nipplegasm è per tutti?

Nipplegasm
Fonte: Pixabay

Caputo afferma che sia donne che uomini possono provare questo orgasmo, che viene sperimentato spesso nella comunità Bdsm. Certo, come tutti i tipi di orgasmo, non è detto che tutti lo possano raggiungere, sebbene pare che per le donne col seno piccolo sia più facile, dato che le terminazioni nervose si trovano in un’area più circoscritta.

Come stimolare i capezzoli: 5 consigli per raggiungere il nipplegasm

1. Cosa usare per la stimolazione

I capezzoli possono essere stimolati con le dita naturalmente, ma anche con la lingua e con il fiato, sia caldo che freddo. Naturalmente si possono usare anche degli oggetti, come i sex toy che sono dedicati proprio a questo tipo di stimolazione, ma anche le piume. Soprattutto per chi ama le pratiche Bdsm anche le pinzette possono fare al caso proprio, ma naturalmente nessuno di questi oggetti può essere adatto a chiunque: ognuno ha le sue preferenze.

2. La temperatura adatta

Anche la temperatura giusta può variare da persona a persona, per cui è fondamentale sperimentare per capire cosa ci piace. Caputo riporta di nipplegasm raggiunti con una stimolazione combinata con l’aria di un ventilatore e consiglia di bagnare i capezzoli mentre si indossa una camicetta o una maglietta.

3. Le sostanze da usare

Sicuramente tutto ciò che è commestibile può essere spalmato e leccato via dai capezzoli: quindi bene la panna montata spray, il topping al cioccolato, il ghiaccio soprattutto in estate o magari per i più arditi anche la maionese. Per un massaggio eccitante si può ricorrere anche all’olio: quello perfetto, se avete allattato al seno e ne avete ancora (ma controllate la scadenza), è l’olio per prevenire la formazione delle ragadi.

4. Il movimento

Si può usare un movimento circolare, si può ricorrere alle carezze e così via: l’ideale è farsi guidare dal partner per capire cosa gli o le possa piacere. Meglio partire lentamente e poi vedere come va.

5. Morsi sì o morsi no?

Anche in questo caso, forse è bene chiedere prima: per qualcuno i morsi possono essere molto eccitanti, mentre altri potrebbero non essere d’accordo. Ricordate che questa è potenzialmente una pratica dolorosa, quindi non a tutti piace.

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