Perché ci interessa il passato sessuale delle persone? 3 modi per affrontarlo
Il passato sessuale del partner può essere oggetto di interrogativi e domande, e rischia di diventare un'ossessione. Alcuni consigli per affrontare l'argomento.
Il passato sessuale del partner può essere oggetto di interrogativi e domande, e rischia di diventare un'ossessione. Alcuni consigli per affrontare l'argomento.
Tuttavia bisogna comprendere che una cosa è la curiosità mentre un’altra è l’ossessione. Ed entrare nel ciclo dell’ossessione è pericoloso, per se stessi e per gli altri.
Ci possono essere ragioni che variano da persona a persona nell’interesse verso il passato sessuale dei partner. E non bisogna cadere nel luogo comune per cui questo meccanismo sarebbe regolato dal proprio genere. Per capire meglio quanto sia trasversale, basta leggere lo studio denominato Sexual History and Present Attractiveness: People Want a Mate With a Bit of a Past, But Not Too Much, che spiega che avere un passato sessuale influenza l’attrattività di una persona.
In altre parole: se una persona ha un passato con altri partner, ci appare più affascinante per via della sua esperienza. Ma questi partner non devono essere, di solito troppi – con l’eccezione della percezione indifferente rispetto al numero presente in chi ha uno status sociale-economico-culturale alto. Le persone che hanno studiato di più e meglio, che hanno vissuto in un ambiente famigliare dalla mentalità aperta e contemporaneamente benestante, sono più inclini a non badare se la vita sessuale passata dell’attuale partner coinvolga una persona o cento.
Ma non è da condannare neppure chi si preoccupa per i troppi partner precedenti, perché coinvolge una risposta evolutiva, come si legge su Psychology Today: come esseri umani, ci teniamo alla conservazione della salute e della vita, e molti partner potrebbero corrispondere potenzialmente a più malattie sessualmente trasmissibili.
Restando nell’ambito della curiosità sul passato sessuale, InsideHook propone delle domande a risposta aperta da porre all’attuale partner. Chiedere solo il numero delle esperienze passate potrebbe essere riduttivo, anche perché amore e sesso sono cose differenti e anche nei soli rapporti sessuali ci sono tantissime sfumature. Corrisponde a un’esperienza il rapporto penetrativo completo? E come giudicare il sesso orale? E se il rapporto è stato solo platonico?
I numeri non bastano, possono essere fuorvianti e innescare dinamiche ostili.
Ci sono invece delle domande che risultano molto più utili, ovvero:
Prende il nome di sindrome di Rebecca un fenomeno per cui si avvertirebbe gelosia al limite dell’ossessione per i partner precedenti avuti dall’attuale compagno o compagna (o mariti, mogli, fidanzat* e così via). Per capire in cosa consiste, basta spiegare da dove viene il nome, ovvero da un film di Alfred Hitchcock dal titolo Rebecca – La prima moglie. La pellicola parla dell’iniziale ossessione della seconda moglie di un aristocratico per Rebecca, coniuge precedente morta in un apparente incidente navale.
Nel film succedono tante cose e non vogliamo spoilerarvelo nel caso non lo abbiate visto, ma c’è un dettaglio presente che possiamo dirvi: la gelosia non è un’emozione sana (a meno che non parliamo di un sentimento piccolo piccolo, momentaneo, che può accadere). Perché la gelosia coinvolge insicurezze, mancanza di fiducia (in sé e negli altri) oltre che mancanza di autostima.
Non crediate che essere ossessivamente gelosi o gelose vi renda una persona che ci tiene. Non pensiate che il partner o la partner che sono ossessivamente gelos* ci tengano davvero a voi solo per questo atteggiamento.
Come detto, sapere il numero di partner precedente non sposta nulla rispetto alla relazione corrente. E non tutti potrebbero prenderlo bene. L’unica cosa che si dovrebbe sapere del passato della persona con cui si sta è se ci sono stati problemi in termini di infezioni a trasmissione sessuale. E, comunque, come vedremo, c’è un modo specifico per chiederlo in modo corretto.
Prima di fare qualunque domanda sul passato sessuale del partner o della partner, interrogatevi: perché volete davvero saperlo? Se la risposta è che questa informazione potrebbe darvi ulteriore insicurezza, forse è meglio lavorare su se stessi che nel rapporto con l’altro. Non ci può essere una relazione positiva se non si risolvono i problemi del proprio ego, soprattutto se si decide di accettare di avere un problema ed entrare in psicanalisi.
La gentilezza e il rispetto sono sempre la chiave di tutti i rapporti umani. Ma in questi casi il tatto non è mai troppo: alcune persone potrebbero sentirsi a disagio nel raccontare le esperienze passate, per cui cercate di fare in modo che questo momento di intimità diventi il più naturale possibile.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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