Cos'è la pornosessualità e quali sono i suoi aspetti critici
La fruizione del porno, se eccessiva, si può evolvere in pornosessualità: ci sono però dei rischi e delle conseguenze da non sottovalutare, soprattutto sul piano sociale.
La fruizione del porno, se eccessiva, si può evolvere in pornosessualità: ci sono però dei rischi e delle conseguenze da non sottovalutare, soprattutto sul piano sociale.
Ma c’è appunto chi entra in una spirale per cui la pornografia, da soli o in compagnia, diventa la sua unica forma di erotismo: questo fenomeno prende il nome di pornosessualità.
La pornosessualità, ve lo diciamo subito, non è un orientamento sessuale come l’asessualità, perché, come spiega MedicalDaily, è un comportamento “appreso” e non una pulsione innata. Si tratta di vivere la pornografia come sola e unica via per trovare il piacere e raggiungere l’orgasmo.
Non ve lo scriviamo né con pregiudizio sulla questione, né con una punta di giudizio negativo, ma con una piccola critica: la pornosessualità infatti non consiste semplicemente nell’inseguire il climax attraverso una fantasia bella e servita, ma ci potrebbero essere risvolti e conseguenze psicologiche inaspettate. Fin dal meccanismo che spinge verso la pornosessualità: fruire molta pornografia molto spesso può desensibilizzare mente e corpo, creando una sorta di dipendenza.
MedicalDaily sostiene che la fruizione eccessiva della pornografia può alternare le strutture del cervello e causare dipendenza attraverso la produzione di dopamina.
In pratica è come se il cervello smettesse di riconoscere quale sia effettivamente la ricompensa per il corpo, individuando nelle immagini erotiche che lo schermo manda la sola possibilità di trovare piacere, come se quella “pappa pronta” bastasse e non si sentisse più l’esigenza di sviluppare una fantasia sessuale propria, un desiderio indipendente dalla visione.
Sempre secondo MedicalDaily il fatto di scegliere il porno invece che il sesso nella vita reale è un modo di mascherare le insicurezze. Tanto che l’American Urological Association ha effettuato un sondaggio in cui è emerso come il 4% degli uomini intervistati abbia ammesso di preferire la masturbazione con il porno al sesso in compagnia.
Il pericolo è che queste persone trovino difficile raggiungere un’erezione senza pornografia, che oltretutto è facilmente accessibile, molto più rispetto ai rapporti di coppia o di gruppo, in cui si deve instaurare almeno un minimo di relazione fiduciaria tra le parti, anche in occasione del sesso occasionale.
Ma in ogni caso la questione della pornosessualità non riguarda solo chi è single e non desidera avere rapporti con altre persone, ma anche chi è in coppia e non riesce più a fare sesso se non in presenza della pornografia. Anche se può sembrare un metodo risolutivo per tutte le criticità del fenomeno, questo porta in realtà ad allontanare i partner, perché diminuisce la comunicazione: in altre parole, che bisogno ho di dire al partner cosa mi piace, cosa vorrei fare con lui o lei, se ho già i “suggerimenti” della pornografia? In questo modo non c’è più bisogno di comunicare.
C’è poi l’aspetto dell’orientamento sessuale, cui abbiamo accennato. La pornosessualità è influenzata da qualcosa di inanimato, dai video porno. Chi è etero, bisessuale, pansessuale, gay, lesbica e simili, si sente attratto dalle persone: anzi la moderna sensibilità verso l’argomento ci spinge a capire che l’attrazione avviene al di là del genere del possibile partner, che il desiderio è legato a fattori che sono peculiari di ogni singolo essere umano.
La pornosessualità è inoltre nemica dell’intimità: quando siamo di fronte a qualcuno, nudi, mostriamo all’altra persona che abbiamo davanti la nostra verità e la nostra vulnerabilità. Questo, con il porno, non è invece assolutamente possibile.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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