Sex party, cosa succede in una "festa del sesso" e come si partecipa
I sex party sono spesso oggetto di pregiudizi: conosciamo meglio queste feste, che non vengono disdegnate neppure da coppie.
I sex party sono spesso oggetto di pregiudizi: conosciamo meglio queste feste, che non vengono disdegnate neppure da coppie.
Per chi non vi abbia mai preso parte, i sex party sono un gran mistero. In realtà, essendoci varie tipologie di feste del genere ed essendoci la possibilità di party a tema, partecipare a uno solo di questi eventi significa non aver visto praticamente nulla dell’intero prisma del fenomeno.
I profani potrebbero liquidare tutto con un concetto, quello di orgia, ma siamo in realtà di fronte in qualcosa di molto più complesso e di composito.
I sex party sono feste a tema sessuale in cui persone differenti si incontrano per avere rapporti sessuali, anche non completi o comunque di natura non penetrativa. Ci si reca a queste feste da soli o in coppia e non ha importanza se si è sposati o fidanzati – soprattutto se l’altra persona ne è al corrente ed è d’accordo – perché i sex party non hanno a che fare con le relazioni – anzi, poco più giù leggeremo l’esperienza di una coppia sposata che li frequenta regolarmente ogni paio di mesi.
Si può accedere a queste feste soprattutto per invito, sia che avvengano in club esclusivi sia che avvengano in casa. Partecipare non significa necessariamente avere un rapporto: si può guardare, si può toccare se si vuole o essere toccati, l’importante è sempre restare nella sfera della consensualità.
Ci sono vari tipi di sex party. Innanzi tutto esistono quelli a tema, in cui ci si presenta magari in costume – per poi spogliarsi in realtà quasi subito. Ci sono i kinky party, in cui «si fa strano». In feste del genere si possono avere rapporti completi o semplicemente ricevere dei massaggi erogeni o «partecipare a una masterclass di squirting», come viene raccontato sul sito Russia Beyond, in merito a una di queste feste.
Sembra tutto molto divertente, tanto più che viene spiegato chiaramente che esistono precauzioni contro le malattie sessualmente trasmissibili: i preservativi sono a disposizione di tutti e vengono usati. Anche se a volte, purtroppo, ce ne si dimentica. Questo è un grosso rischio nei cosiddetti chem sex party.
Un chem sex party è un sex party in cui si ricorre a molto alcol e sostanze stupefacenti. Va da sé che in questi casi si potrebbe essere abbondantemente nell’illegalità – soprattutto dal punto di vista di chi fornisce le sostanze in questione – ma anche l’abbassamento delle inibizioni può provocare dei problemi non indifferenti. Il più immediatamente comprensibile è proprio dimenticare il preservativo e quindi rischiare il contagio con una malattia sessualmente trasmissibile.
C’è inoltre da dire che mescolare sesso e sostanze stupefacenti può rappresentare un rischio per la salute in generale, ma anche in particolare per chi soffre di patologie legate all’apparato cardiocircolatorio – che potrebbe anche rischiare la vita. Inoltre, la percezione dell’altrui consenso potrebbe essere alterata – in altre parole, potremmo pensare che l’altro sia d’accordo con una pratica, ma non lo è, lo pensiamo solo perché i nostri sensi sono obnubilati dalle droghe.
ReteGay descrive una pratica diffusa nei chem sex party, cioè un gioco sessuale chiamato sex roulette. Dopo aver assunto le sostanze chimiche di rito, ci si siede in cerchio e si estraggono due persone affinché facciano sesso, davanti a tutti e attraverso le richieste di tutti. Quando uno dei due cede, non esce dal gioco lui ma l’altro: colui che ha mostrato segni di cedimento viene infatti accoppiato nella roulette con qualcun altro e il gioco ricomincia.
RedBookMag racconta in prima persona l’esperienza di due coniugi che partecipano ai sex party ogni paio di mesi e la cosa li fa sentire più vicini. La donna che narra l’esperienza spiega che ci sono due tipi di feste, quelle nei club in cui non ci può essere nudità e quelle in casa con invitati selezionati. Ed è stato proprio a una di queste feste che i due si sono conosciuti.
Un’orgia – si legge nella testimonianza – è una montagna russa di emozioni. Le sensazioni sono così incredibilmente intense durante il sesso, che il giorno dopo ci si sente spossati, lunatici. Tanta gente è terrorizzata dall’infedeltà, ma noi due non siamo gelosi. Quando mio marito mi guarda fare sesso con altri è un momento di fiducia e grande intimità.
Su Russia Beyond, dicevamo, viene utilizzata questa particolare espressione. Una giornalista si è recata a un kinky party, in una struttura a due piani con tantissime persone vestite e truccate da animali.
Il secondo piano – si legge nell’articolo – è composto da diversi divani e due lettini da massaggio, su cui giacciono a pancia in giù donne nude dai corpi ricoperti d’olio. Ognuna viene massaggiata energicamente da due uomini. Attira particolarmente l’attenzione un ragazzo grande e grosso con la maschera di Batman. Chiede alla ragazza di girarsi sulla schiena, poi le bacia il seno e allunga la mano verso l’inguine, iniziando a lavorare là sotto. Dopo un paio di minuti, una decina di spettatori imperturbabili osservano tra le gambe di lei il caldo getto dello squirting.
Il blog di Lelo riporta la testimonianza di Emma Sayle, che ha fondato Killing Kittens – una rete di club in cui si organizzano sex party, soprattutto per sole donne, in tutto il mondo. La donna ha spiegato la demografia di queste feste e come esistano un sacco di pregiudizi sul tema.
È un mix – ha spiegato – di persone ambiziose e di successo, tutte alla ricerca di un’esperienza un po’ fuori dagli schemi. Accogliamo gente di tutti i tipi, professionisti, modelle, pubblicitari, insegnanti. Quello che hanno in comune è la mentalità: sono tutte persone che pensano che la vita vada vissuta nella sua pienezza e arricchita di esperienze!
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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