Il trampling sessuale è una delle tante pratiche ritenute affini al Bdsm e al feticismo dei piedi. È semplicemente l’atto di farsi calpestare in diverse parti del corpo – senza comprometterle – in un’ottica legata al connubio tra dominatore – e in particolare dominatrici – e sottomesso. Perché diciamo in particolare dominatrici? Perché il trampling riguarda soprattutto le donne che a piedi nudi, con le ballerine, con le sneakers o con i tacchi a spillo possono, all’interno di una relazione ben concordata tra le parti, calpestare il proprio partner, provocando piacere e a volte anche un po’ di dolore.

Trampling, in cosa consiste e la sua etimologia

Trampling
Fonte: Pixabay

Trampling è un anglicismo che viene dall’infinito inglese «to trample», cioè letteralmente «calpestare», dato che è il participio presente del verbo, con funzione di sostantivo. Il trampling può essere esercitato all’interno di una normale relazione Bdsm, che implica ovviamente la consensualità delle parti in causa. Come dicevamo c’è un dominatore, c’è un sottomesso, c’è soprattutto una safeword. Il ruolo di quest’ultima è fondamentale, dato che il livello di dolore che si può raggiungere con determinate calzature può essere molto elevato, oltre al fatto che può causare lesioni anche di tipo permanente. È per questa ragione, per esempio, che è vietatissimo il trampling sul collo in ogni occasione, e in moltissime in altre parti del corpo come per esempio il viso. Il partner può essere legato, come avviene nel bondage, oppure il trampling può diventare fonte di ulteriore umiliazione (e quindi piacere) nelle pratiche legate al cuckolding, cioè il tradimento consensuale, che avviene di fronte allo stesso partner, umiliandolo in mille modi differenti.

Solitamente, le zone del corpo ammesse alla pratica sono la schiena, il torso e i genitali. Tra i vari “rivestimenti” che i piedi del calpestatore, chiamato trampler, può indossare, ci sono ovviamente i collant, molto apprezzati soprattutto dai feticisti dei piedi, mentre quando lo si pratica con le scarpe bisogna fare alcune precisazioni. Per esempio che il trampling con i tacchi a spillo può risultare anche abbastanza difficoltoso e quindi richiede la presenza di una dominatrice molto esperta: ci sono parti del corpo che sono più rigide e lì non è richiesto troppo equilibrio, ma altre parti che invece sono più molli e lì diventa un bel problema. Durante il trampling può essere ammessa la masturbazione, in base alle regole fissate dalla mistress, dato che la pratica favorisce l’eccitazione. Infine, bisogna ricordare che non si calpesta semplicemente il sottomesso, ma si effettuano tutti i movimenti che si preferisce (sempre all’interno dei limiti fissati), come per esempio utilizzare il sottomesso come uno zerbino o ballarci sopra.

Soft trampling

Trampling
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Quando il trampling avviene a piedi nudi si parla spesso di soft trampling, non solo perché suggerisce praticamente l’assenza di dolore e l’affinità con un certo filone di massaggi che viene praticato fin dall’antichità, ma anche perché il contatto diretto tra dominatrice e sottomesso. Una tra le forme più interessanti di soft trampling si incrocia con la furniphilia. Con questo termine si indica la passione per il “travestimento” da mobili. In tal senso, il sottomesso può diventare un poggiapiedi, su cui la dominatrice può languidamente appoggiarsi per un rilassante riposo. E dopo, quando il poggiapiedi potrà diventare altro, ci si potrà dedicare ad attività simili. Rientrano infatti nel soft trampling tutte quelle pratiche che vi sono connesse ma non hanno a che fare con il trampling in senso stretto. Tra esse vi è il footjob, che è una masturbazione che avviene con i piedi, oppure il foot smoothering, in cui si impedisce per pochissimi secondi la respirazione (ma occhio, è una variante che può rischiare di diventare molto pericolosa).

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