Esistono molte, moltissime forme di feticismo. La più celebre è forse il feticismo dei piedi, ma ha una certa diffusione anche la triolagnia oppure il feticismo delle ragazze vergini (per cui c’è chi ricorre a un imene artificiale).

Nel feticismo c’è però una questione: tutto ciò che avviene all’interno di un rapporto consensuale è affare tra le parti, ma esistono delle pratiche non consensuali che possono destare anche grande orrore, perché degne di un comportamento criminale.

Una di queste è il crush fetish, che tuttavia ha una sua versione soft (e consensuale) e un’altra che consiste in una vera e propria parafilia.

Cos’è il crush fetish?

Il crush fetish consiste nell’osservare il partner mentre schiaccia con i piedi o si siede sopra a oggetti o animali.

Va da sé che quando questa pratica comporta l’utilizzo degli animali, presenta della crudeltà e quindi viene considerata come una vera e propria parafilia criminale. Tuttavia esistono diverse forme in cui questa pratica si concretizza.

Tipologie di crush fetish

Crush fetish
Fonte: Pixabay

Come dicevamo, ci sono diverse tipologie di crush fetish. Nella più diffusa, una persona viene guardata mentre calpesta, con i piedi nudi o con le scarpe un oggetto inanimato, degli insetti (come per esempio formiche) o dei piccoli animali. In una sua variante, questa persona si siede sugli oggetti o sugli animali.

Tra questi oggetti, e questa è una di quelle possibilità che non comportano crudeltà, può essere calpestato o schiacciato del cibo (che magari successivamente può essere ingerito dal sottomesso).

Una variante soft del crush fetish può essere infine associata al trampling. Si tratta di una pratica consensuale all’interno delle dinamiche dominatore-sottomesso e consiste per il sottomesso, nudo o vestito, di essere calpestato dal dominatore a piedi nudi o con le scarpe.
È naturalmente una pratica molto delicata: benché consensuale, può provocare gravi danni in chi subisce il trampling, se non ci si approccia a esso in maniera accurata (soprattutto se si è muniti di tacchi a spillo).

Perché piace il crush fetish?

Crush fetish
Fonte: Pixabay

Quando la pratica è consensuale (e quindi è assimilabile al trampling se riguarda due persone) e interessa oggetti e mai animali, la ricerca del piacere presenta percorsi analoghi a qualunque pratica del Bdsm: per il dominatore c’è il piacere di infliggere il dolore, per il sottomesso di riceverlo.

La questione cambia radicalmente quando parliamo di fare del male a degli animali, che naturalmente non solo non possono esprimere il loro consenso ma sono alla mercé della crudeltà umana. Una spiegazione al perché alcune persone provino piacere nel far male o uccidere animali l’ha fornita il regista Jeff Vilencia, che come spiega BizzarroBazar gira video su questo tipo di feticismo:

Il sentimento è quello di lasciarsi andare, impotenti, senza speranza, piccoli, minuscoli e simili a insetti. Voler vedere una donna che schiaccia qualcosa con il suo piede, desiderare di essere un insetto senza via di fuga, mentre ti agiti in tondo sotto la suola del suo piede mentre lei ti schiaccia il corpo in poltiglia. Se dovessi tentare di motivare questa passione, mi vengono in mente diverse cose… incluso il complesso di Edipo, perché di sicuro abbiamo visto le nostre madri uccidere un insetto e altre persone farlo, e io penso che l’immaginario di una gigantessa, che è più comune di quanto si pensi, venga direttamente dall’infanzia. Da qualche parte si è stabilita una connessione sessuale fra il vedere tutte le donne con i tacchi e vedere noi stessi come molto piccoli.

Crush fetish e crudeltà sugli animali

Secondo questo regista, il crush fetish non è più crudele su insetti e animali di quanto non lo sia usare un insetticida, mangiare carne o pesce oppure utilizzare le pelli degli animali per abbigliamento e accessori come borse o scarpe.

In molti Paesi (Italia, Regno Unito, Stati Uniti e altri) tuttavia il crush fetish è illegale dal punto di vista della produzione video: i filmati, che si trovano in Rete, sono infatti il mezzo per gli inquirenti, per rintracciare chi è dedito a questa pratica e attraverso essa maltratta piccoli animali.

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