Ci sono tante discrepanze che investono uomini e donne in tutto il mondo. C’è per esempio il divario salariale, quello della rappresentanza, l’accesso mondiale allo studio e al mondo del lavoro soprattutto in particolari discipline. Ma oltre al mondo sociale, quello che si vive tutti i giorni in pubblico, c’è anche una discrepanza di tipo più intimo, ovvero l’orgasm gap.

Cosa si intende per orgasm gap?

L’orgasm gap è la sperequazione tra il numero di orgasmi provati dagli uomini e quello delle donne.

Forbes e la Nbc riportano alcuni dati relativi ad alcuni sondaggi. Per esempio il 20% delle donne che ha partecipato a un questionario della Durex ha dichiarato di non raggiungere il climax, contro il 2% degli uomini.

Nello stesso questionario il 30% degli uomini ha affermato che il modo migliore per far raggiungere l’orgasmo a una donna sia la penetrazione. Gli Archives of Sexual Behavior – uno studio statunitense che dura nel tempo – hanno stimato che a raggiungere l’orgasmo sia solo il 95% degli uomini eterosessuali, contro il 65% delle donne etero che lo raggiunge solo solitamente.

Perché si dice che le donne hanno meno orgasmi

Orgasm gap
Fonte: iStock

La questione dell’orgasm gap, per quanto profonda, viene trattata solitamente in modo superficiale. Nel senso che non lo si può analizzare attraverso gli stereotipi secondo cui le donne devono avere un legame di tipo emotivo o sentimentale e, come dimostrano gli studi, sembra quasi che il fenomeno sia stato sempre sotto una cappa di male gaze, un punto di vista maschile.

Che le donne abbiano effettivamente meno orgasmi possono dircelo solo i dati dei sondaggi, come quelli sopracitati, e le ragioni del fenomeno potrebbero essere questi:

  • scarsa conoscenza del corpo delle donne (in tanti e tante confondono ancora vagina e vulva);
  • mancanza di corsi di educazione sessuale;
  • stili educativi troppo rigidi che portano a vedere la masturbazione femminile come un tabù.

Orgasm gap e questione di genere

Ma non si può e non si deve esaurire qui l’analisi. Queste sono presunte ragioni, basate per di più sullo stereotipo che la sessualità femminile sia solo ricettiva, che i rapporti siano solo e sempre penetrativi.

Intanto bisogna capire che questo tipo di sondaggi spesso ignora che l’universo femminile cis o trans degli orientamenti sessuali (così come quello maschile) sia un ricco mosaico: pensiamo solo al fatto che questi dati sovente non includono donne lesbiche o bisessuali e che non menzionino la masturbazione ma solo i rapporti sessuali di coppia.

La psicologa Laurie Mintz, autrice di Becoming Cliterate: Why Orgasm Equality Matters – And How to Get It e teorica dell’orgasm gap, ha scritto:

Non è colpa dei peni per l’orgasm gap, non è colpa degli uomini che possiedono quei peni, non è colpa delle donne che fanno sesso con gli uomini. L’orgasm gap è un problema culturale.

Secondo Mintz esiste infatti una disparità in camera da letto, che dipende dalle “immagini mediatiche del sesso”, ovvero la pornografia, e da un “privilegio culturale della sessualità maschile e una svalutazione della sessualità femminile”. Conoscere l’anatomia femminile, sfatare i miti e praticare la masturbazione sono i primi passi perché il fenomeno non esista più.

Come superare l’orgasm gap?

Orgasm gap
Fonte: iStock

C’è una sola soluzione: superare gli stereotipi. E per farlo la società intera deve mettersi d’impegno: meno educazione proibitiva, più informazione sessuale ragionata, che porti alla consapevolezza più elementare.

E la consapevolezza più elementare consiste nel capire che non c’è nulla di male nel piacere femminile, che il sesso è sì qualcosa che va affrontato con la testa (per non incorrere in gravidanze indesiderate in primis o in malattie sessualmente trasmissibili o ancora in relazioni tossiche), ma può e deve essere soprattutto piacevole.

E naturalmente si deve comprendere che una sana vita sessuale non si misura nella quantità di orgasmi.

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