Sentiamo parlare di poliamore, sempre più spesso. Nei tempi moderni che viviamo, esistono molti fenomeni che fortunatamente hanno smesso di essere “sommersi”, soprattutto per quello che riguarda la sfera sessuale.

Poliamore: cos’è?

Poliamore
Fonte: On the Road

Filologicamente parlando, il termine «poliamore» ha una doppia radice, greca e latina. Vuol dire «amore plurimo». Indica cioè un tipo di relazione aperta in cui interagiscono tre o più persone tra loro protette da una serie di norme. Tanto che in alcuni casi si parla anche di monogamia etica. Qui non esiste il tradimento: tutti sanno cosa accade e anzi, quando accade qualcosa per qualcuno accade per tutti. Ovviamente non stiamo parlando di orge, ma di sentimenti, di relazioni umane. Anche se naturalmente ci possono essere poliamoristi che decidono anche di optare per il sesso di gruppo. E non c’è assolutamente niente di male in questo, perché tutte le parti devono essere d’accordo.

Su Vice c’è un articolo interessante, che parla di un ragazzo cresciuto in una famiglia di poliamoristi. A casa era tutto perfetto: per lui era come se ci fossero quattro genitori che lo amavano e lo proteggevano, che gli insegnavano l’educazione e che si prendevano cura di lui. Fuori casa questa cosa non veniva compresa e con il vicinato e la Chiesa non è stato facile. Il ragazzo in questione ha però capito che tutto ha influito sul suo sviluppo e su quello che pensa oggi.

Non penso che il poliamore sia meglio della monogamia – si legge nell’articolo – è solo diverso. Ma vorrei che non fosse così stigmatizzato. Solo il 17 percento delle culture umane è strettamente monogamo; la grande maggioranza dei nostri sistemi sociali contempla vari tipi di famiglia. La cosiddetta famiglia “tradizionale” non esiste.

Poliamore in psicologia

Su D di Repubblica si parla del poliamore come una pratica in ascesa. Tanto che viene intervistata una psicosessuologa, Emanuela Napoli, per comprendere il fenomeno dal punto di vista del cervello umano. In altre parole: perché le persone scelgono di essere poliamoristi? Cosa le spinge dal punto di vista psicologico?

Una persona che sceglie di essere poliamorosa o di far parte di una coppia aperta – spiega Napoli – parte dal presupposto che quello che riesce a dare a una singola persona non sarà mai tutta se stessa. Di conseguenza, è certa di trovare in altri partner qualcosa di unico, di poter sviluppare diverse parti di sé sia a livello sessuale che relazionale con i differenti partner. A volte la persona che è stata scelta come compagno principale o “primario” non è in grado di accettare tutte le parti dell’altro e di colmare ogni desiderio. Cosa ben diversa è invece l’associazione allo scambismo, che rappresenta una pratica legata unicamente alla sfera sessuale.

Poliamore, poligamia e monogamia: differenze

Poliamore
Fonte: Amici per gioco, amici per sesso

Ci sono delle differenze fondamentali tra questi tre concetti. La monogamia può essere qualcosa di astratto e di concreto, secondo le accezioni. È astratta quando due persone decidono di non avere altri partner: può accadere tra fidanzati, tra coniugi ma anche tra persone che sono agli inizi della propria relazione. C’è poi la monogamia nuziale: ce la si giura di fronte a un sindaco o a un prete, ma non è detto che poi venga rispettata, nel senso che uno dei due coniugi può decidere, unilateralmente, di non rispettare il patto. E dopo non succedono cose belle di solito, magari ci si lascia anche.

La poligamia riguarda invece uno dei coniugi che decide, in base a quello che stabilisce la legge, di avere altri mariti o altre mogli – anche se è quest’ultima l’accezione più comune in alcune culture. Non è detto che tutte le mogli siano felici della situazione o anzi, in quei Paesi come l’Italia o nelle religioni come il Cattolicesimo, in cui la poligamia non è ammessa, a volte qualche “furbetto” – scusate l’eufemismo – si crea una seconda famiglia da qualche parte, di nascosto dalla prima. Salvo poi finire in cronaca, denunciato dalle autorità, perché è appunto tutto molto illegale.

Nel poliamore la situazione è completamente differente. I poliamoristi fanno degli accordi precisi e solitamente lo scambio osmotico di sentimenti – e di sesso – avviene in maniera al tempo stesso libera e regolata da norme interne. Per fare un esempio, ci possono essere tre poliamoristi che vivono insieme e amarsi scambievolmente, ci possono essere due coppie di poliamoristi o quattro singoli poliamoristi che vivono insieme e così via. Non c’è gelosia, è tutto ammesso all’interno dei confini che il gruppo si è dato. E dove un’eventuale bisessualità aumenta la possibilità di dare e ricevere amore.

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