Ogni tanto può accadere a ogni coppia di desiderare di provare qualcosa di nuovo, tra cui il Bdsm, che però racchiude pratiche complesse e non certo improvvisabili. La «bd» dell’acronimo sta per bondage, ossia «legature». Si tratta di pratiche simili allo shibari asiatico – che tuttavia non è necessariamente erotico, ma una vera e propria espressione artistica che può sfociare in erotismo – ma che presentano anche delle tendenze soft, oltre a quelle hard.

Sì, nel bondage si parla di catene, di corde, di mouth gag – la palla con cui viene imbavagliato Bruce Willis in Pulp Fiction – ma anche di foulard, sciarpe e cravatte. Al massimo si può ricorrere a quelle manette di peluche che si trovano praticamente in ogni dove e che – come ci ha insegnato Phoebe Buffay di Friends – ti permettono di liberarti con un solo movimento e senza chiavi. E quindi si parla di soft bondage.

Soft bondage: cos’è?

Soft bondage
Fonte: 50 Sfumature di Grigio

Come suggerisce il nome stesso, il soft bondage è una branca del bondage più “morbida”, adatta anche ai principianti (con le dovute accortezze). Prevede infatti che le sessioni di legatura avvengano intanto per lo più con materiali di uso quotidiano e meno con materiali decisamente più seri – come possono essere le corde appunto. Bisogna anche fare attenzione a come il nodo viene praticato – magari solo in corrispondenza delle mani oppure dei piedi – affinché non sia difficilissimo da sciogliere dopo. Una buona idea consiste nel fasciare a intreccio con il vostro tessuto scelto le mani o i piedi del partner e chiudere tutto con un solo nodo che immobilizzi: in questo modo sarà facile scioglierlo dopo.

Soft bondage: tecniche e pratiche

1. Ricorrere a oggetti presenti in casa

Gli oggetti presenti in casa possono rappresentare un vero e proprio tesoro per coloro che si vogliono approcciare al soft bondage. Quindi via libera a cravatte di seta, foulard, sciarpe – ma attente a non scegliere i vostri preferiti, a meno che non li vogliate deliberatamente rovinare. Tra gli oggetti di uso comune, si può anche pensare a diverse pratiche da associare al bondage, che per esempio della crema al cioccolato da spalmare sul partner e leccare via. Va bene anche la maionese se preferite il salato.

2. Utilizzare i sex toy

C’è chi al bondage associa anche l’uso dei sex toy. Naturalmente le palline cinesi non funzionano su un partner il cui movimento è ostacolato dalle legature. Ma si può pensare a dildo, vibratori o altro. I sex toy possono servire nel caso si voglia optare per la negazione dell’orgasmo, pratica che fa parte del più ampio Bdsm.

3. Blindfolding

A parte le legature, il partner può essere anche solo bendato. Si tratta di una pratica interessante, perché permette a chi è bendato di aguzzare gli altri sensi, in particolare il gusto – per i baci – e il tatto. Può essere divertente anche nel caso il partner non riesce a immaginare cosa gli farete via via.

4. Spanking

Anche questa è una pratica che fa parte del più ampio Bdsm, ma che può essere associata al bondage soft. Parliamo di sculacciare il partner, ma naturalmente con le mani, consensualmente – com’è sempre d’obbligo quando si parla di sesso – e mai in maniera violenta. A meno che non si voglia passare di comune accordo dal soft all’hard e sia proprio il partner a chiedervelo.

Soft bondage: consigli

Soft bondage
Fonte: 50 Sfumature di Grigio

1. La fiducia

Essere legati richiede un immenso esercizio di fiducia. È quindi preferibile scegliere il bondage con qualcuno di cui vi fidate ciecamente – meglio se lo conoscete da una vita, sia come partner sia come ex amico e oggi amante.

2. La parola di sicurezza

Non dimenticate di impostare una safeword. Serve a fermare il gioco nel momento in cui a una delle due persone – solitamente al partner legato – il gioco non piace più.

3. Tenere a portata di mano materiali per liberare l’altro

Quando il partner pronuncia la safeword, è possibile che voglia essere liberato in fretta. Per cui un paio di forbici nella stanza potrebbero non essere male (anche se, appunto, è anche meglio non effettuare nodi troppo complicati, almeno all’inizio). È anche per questo che non dovreste utilizzare la vostra sciarpa preferita.

4. Fare attenzione (soprattutto all’inizio ma anche dopo)

Sì, bisogna sempre fare attenzione all’altra persona, a chi è legato. Le legature non devono fermare la circolazione sanguigna e quindi non essere troppo strette. Bisogna fare caso al fatto che magari voglia smettere o debba smettere perché si sente poco bene. Diciamo che tutte le accortezze che dovrebbero essere normali anche senza il bondage, diventano vitali con questa pratica.

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