Un tempo, la sculacciata rappresentava un metodo “educativo” che gli adulti somministravano ai bambini – e che fortunatamente è caduto in disuso. Oggi la sculacciata resta tra gli adulti per ragioni squisitamente intime. Abbiamo detto «resta» e non «diventa». Perché lo spanking, termine anglofono adottato anche in italiano e che indica appunto lo sculacciare, in realtà esiste da così tanto tempo che ne parla perfino il Kamasutra.

La pratica a scopi sessuali tra adulti consenzienti viene inoltre raffigurata in tombe etrusche del VI secolo a.C e ne hanno parlato diversi scrittori, tra cui il marchese De Sade e Leopold von Sacher-Masoch, cui dobbiamo i concetti di sadismo, masochismo e sado-masochismo.

Cos’è lo spanking?

Spanking
Fonte: Nymphomaniac Vol.2

Lo spanking è una pratica che consiste nello sculacciare un partner. Il termine deriva dall’inglese «to spank», sculacciare appunto. Erroneamente si ritiene che questa pratica sia legata esclusivamente al mondo Bdsm, ma esistono anche delle versioni più soft che possono essere scelte da ogni coppia, per esempio come preliminare a un rapporto sessuale o anche durante il rapporto vero e proprio.

Come per tutte le pratiche, esistono moltissime varianti. C’è chi si dedica allo spanking combinandolo con altro, come il bondage – o nel caso del Bdsm ad altre tecniche di sottomissione dello schiavo. C’è chi usa diversi attrezzi, come le cinture – e in quel caso, la frustata sulle terga prende il nome di belting – c’è poi la bastonatura ma anche il cosiddetto paddling per cui si può avvalere si racchette da ping pong o simili.

Spanking: a chi piace?

Potenzialmente può piacere a tutti, perché lo spanking può prevedere diversi gradi di “durezza”. Quindi magari la pratica viene esercitata con maggior vigore e rigore – ma sempre consensualmente – all’interno di una relazione Bdsm – oppure a mo’ di gioco tra due innamorati. Alcune scuole di pensiero della psicologia ritengono che chi vi sottopone, all’interno del Bdsm, sia mosso da sensi di colpa. Nel film Nymphomaniac Vol. 2, la protagonista si sottopone al belting – che è appunto un tipo di spanking – per cercare di sentire qualcosa, a seguito di un reiterato periodo di calo del desiderio.

Spanking: 4 consigli e precauzioni

Spanking
Fonte: 50 Sfumature di Nero

1. Ricordate la safeword

Se siete dei novizi con il Bdsm, dovete sapere che l’intera situazione è regolata da delle safeword, ossia parole di sicurezza, scelte di comune accordo tra dominatore e sottomesso. La safeword va pronunciata nel momento in cui il gioco si sta spingendo troppo in là e il dolore sta sorpassando la misura del piacere fisico e psicologico.

2. Non si esagera mai

È bene non esagerare comunque mai. Con lo spanking non si tratta semplicemente di lasciare dei segni sul lato b del sottomesso, ma di rendere difficile la vita quotidiana – soprattutto se si svolge un lavoro sedentario – o addirittura di causare ferimento. Per esempio, usando una cintura o un flagello per le frustate, si possono generare piaghe e ferite – che possono infettarsi se non pulite e disinfettate adeguatamente, a causa della loro posizione non esattamente accessibile da parte della persona offesa.

3. Potete usare oggetti casalinghi ma fate attenzione

Oltre alle mani, lo spanking può essere effettuato con oggetti di uso comune, come appunto un libro o una racchetta da ping pong, una cintura, un bastone da passeggio – e in questi due ultimi casi si dovrebbe ricordare che i colpi vanno vibrati perpendicolarmente alle terga, badando a non colpire altre parti del corpo, come le gambe e la schiena.

4. La consensualità è sempre fondamentale

Questa è una cosa che dobbiamo sempre tenere a mente per qualunque cosa abbia vagamente a che fare con il sesso – o anche semplicemente con l’umana convivenza e il rispetto. Tutto quello che si fa deve essere consensuale. Se non siete sicure di ciò cui vi state approcciando, attendete. O, se non vi piace, non fatevi problemi a desistere.

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