La lunghezza del pene può essere fonte di ansia e preoccupazione in alcune persone. Mediamente l’organo sessuale maschile in erezione può essere lungo da 12 a 18 centimetri circa: c’è chi è al di sotto di questa media e ci sta male e c’è chi invece ricade pienamente nella media, per cui il suo malessere è ingiustificato, forse legato a una cattiva informazione derivata dai film porno.

Per questa ragione, tuttavia, sono molte le persone che ricorrono a metodi per allungare il pene e uno di questo è il jelqing. Prima di approcciarci a questa tematica, bisogna ricordare che qualunque decisione prendiamo rispetto ai nostri organi, è bene confrontarci prima con medici e specialisti e tutto quello che stiamo per spiegare è puramente indicativo.

E inoltre, se eccettuiamo casi limite, tenete sempre a mente che la penetrazione non è tutto nella sessualità e che le dimensioni potrebbero non contare nulla: non è affatto un luogo comune.

Cos’è il jelqing?

Healthline spiega che si tratta di un esercizio per l’allungamento del pene, che avviene attraverso i massaggi dei tessuti, al fine di creare delle minuscole lacrime che, quando “guariscono”, fanno sembrare le dimensioni dell’organo sessuale più grandi.

Non esistono però prove e studi scientifici che ne attestino l’efficacia: esistono dei luoghi comuni per cui il jelqing agisca favorevolmente sulle dimensioni e sulla durata delle erezioni. Ma non solo potrebbe non funzionare, ci sono anche molte controindicazioni che vedremo tra poco.

Jelqing: come si effettua

Jelqing
Fonte: Pexels

Le azioni per l’esecuzione del jelqing sono abbastanza schematiche, ovvero:

  • sedetevi o appoggiatevi al muro;
  • posizionate pollice e indice a formare una O;
  • mettete le vostre dita alla base del pene;
  • stringetele lievemente in modo da esercitare una lieve pressione;
  • muovetele lentamente fino a raggiungere la punta;
  • riducete la pressione se sentite dolore;
  • ripetete il gesto per una ventina di minuti.

Il jelqing andrebbe fatto una volta al giorno. Provate cose diverse, in termini di pressione, presenza e assenza di lubrificante, cercate di non irritare la pelle. Il lubrificante, come sempre, dovrebbe essere una buona norma, ma si rischia di stimolare troppo il pene.

Il jelqing funziona davvero?

Come detto, non ci sono prove scientifiche dell’efficacia del jelqing. Sappiamo che i dispositivi di trazione potrebbero aumentare la lunghezza del pene di 2 centimetri se indossati almeno 9 ore al giorno per 3 mesi, aiutare a ridurre le deformità dell’organo oppure si tratta semplicemente di effetto placebo, che dà l’idea che il pene sia diventato più lungo ma non lo è.

Questo significa che anche il jelqing, che si basa sulla trazione e per tempi molto inferiori, potrebbe essere completamente inefficace. E in alcuni casi dannoso.

Le controindicazioni al jelqing

Jelqing
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Di solito non ci sono grosse controindicazioni, ma naturalmente non bisognerebbe stringere troppo le dita sull’asta e non bisognerebbe fare jelqing troppo spesso: il rischio è che si strappino i tessuti o che si generino danni ai legamenti, fattore che può influire per sempre sulla propria erezione. Inoltre si possono generare dolori, lividi, cicatrici e irritazioni.

Il jelqing va sempre interrotto se diventa doloroso o disagevole, oltre che ogniqualvolta notate lividi, macchie rosse, o avvertite prurito, intorpidimento, formicolio o si verifica la rottura di una vena.

Sappiamo che parlare di certi argomenti con il medico può essere imbarazzante, ma ricordate che non solo è tenuto al segreto professionale ma soprattutto non vi giudica ed è lì per aiutarvi. Per cui ponetegli pure tutte le domande che ritenete sul jelqing e valutate con lui altre opzioni per l’allungamento del pene. Nel caso la lunghezza del vostro organo rientri nella media, valutate anche alcune sedute di psicanalisi, che potrebbero aiutarvi a ritrovare autostima e sentirvi maggiormente a vostro agio con il vostro corpo.

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