Il concetto di safeword è diventato molto comune negli ultimi anni. Ma cosa significa? Alla diffusione del termine hanno contribuito alcune opere letterarie o cinematografiche, una su tutte la trilogia di 50 Sfumature. Sebbene l’opera fornisca un punto di vista maschilista e completamente fuorviante sul Bdsm, è innegabile che la trilogia sia stata un bestseller internazionale, che ha avvicinato molte persone a queste tematiche, anche se in maniera errata o incompleta.

Alcuni fatti di cronaca in Italia hanno dato poi il via a una riflessione fondamentale: la safeword è sufficiente a esprimere il consenso durante un rapporto? Uno dei casi più interessanti è quello di Alberto Genovese, accusato di abusi sessuali da alcune giovani donne. In base alla documentazione ufficiale e a quella trovata dagli inquirenti nell’esame dei device, è emerso come l’uomo praticasse il Bdsm e usasse una safeword, ma talvolta la disattendesse a causa del presunto uso di stupefacenti. Genovese si è sempre difeso sostenendo che si trattasse di rapporti consensuali, dettaglio confermato da alcune testimoni ma negato dalle accusatrici.

Sappiamo che quello che sarà la verità giudiziaria traccerà una linea di confine in ciò che la legge intende per consenso. Ma qui proviamo a riflettere in maniera ideale: cosa unisce parola di sicurezza e consenso?

Cos’è la safeword?

C’è un modo di dire quando si parla di Bdsm: lo schiavo è il reale padrone. In tutte queste pratiche infatti è la soglia del consenso del sottomesso o della sottomessa a tracciare una linea nei confronti della mistress o del master. Ma, dato che stiamo parlando di rapporti sessuali, non è possibile una programmazione completa, a volte capita che ci si lasci andare e quindi è fondamentale ricorrere a una safeword.

Il termine significa parola di sicurezza e il concetto è utilizzato per porre fine a una pratica sessuale sgradita ai sottomessi. Quindi le parti, prima del rapporto, stabiliscono questa parola di sicurezza (in realtà sono due o tre, come vedremo) in modo da rallentare o fermare il “gioco”.

E la safeword si usa non solo nel Bdsm ma anche in ogni forma di sesso kinky.

Perché la safeword è importante

Safeword
Fonte: Pexels

La parola di sicurezza serve al sottomesso e serve al dominatore. Si capisce chiaramente come serva al sottomesso: nel momento in cui, come detto, una pratica è sgradita o una parte del corpo non deve essere sollecitata, il sottomesso può pronunciare la sua safeword affinché tutto si fermi. Ma non crediate che non serve anche al dominatore: come fa a sapere se è libero di fare cosa sta facendo? È appunto la parola di sicurezza a “dirglielo”, quando non viene pronunciata. È la parola di sicurezza a negare il consenso.

È il modo migliore – ha spiegato Annabelle Knight di Lovehoney a Cosmopolitan – per assicurarsi di massimizzare il piacere senza che nessuno si faccia male, né fisicamente né emotivamente.

Come scegliere una safeword davvero sicura

Le tendenze in termini di parole di sicurezza sono davvero interessanti e si può spaziare tantissimo. C’è chi sceglie nomi di celebrità, come Donald Trump, e non stiamo qui a spiegare come in effetti pronunciare quel nome riesca a fermare qualunque cosa. Molti si orientano sui colori del semaforo, il che è molto utile perché è una sorta di linguaggio universale: col rosso ci si ferma, con il giallo si rallenta e con il verde si può procedere. Che siate in macchina a un incrocio o su un letto, naturalmente intenti in attività decisamente differenti.

C’è ancora chi prende spunto dai cibi, come ananas, oppure chi pronuncia parole difficili o nomi di creature fantastiche, da sassofrasso e armageddon a leprecauno o unicorno.

Ma come si fa a sapere se la parola di sicurezza funzionerà davvero? Be’, si devono scegliere dei termini che non sono fraintendibili. Per esempio stop, ferm*, basta sono parole che potrebbero far parte del “gioco” e quindi venire pronunciate dal sottomesso per compiacere il dominatore. Quindi si deve scegliere un termine completamente fuori contesto, meglio se una parola che non ha nulla a che fare con il sesso e che quindi non può essere pronunciata per sbaglio e incompresa.

La parole da scegliere sono tuttavia tre: una per fermarsi, una per rallentare e una per lasciarsi andare.

Safeword e consenso: come evitare fraintendimenti

Safeword
Fonte: Pexels

Evitare fraintendimenti è molto difficile quando si concorda la parola di sicurezza, ma è bene parlarne prima e cercare di essere certi che per noi stessi e per la persona che abbiamo di fronte sia tutto chiaro.

Il vero dilemma è: come si fa se il “gioco” sessuale spinge il sottomesso ad avere la bocca coperta da un sex toy (come una gag ball) e quindi non riuscire a pronunciare nulla? In quel caso è bene concordare alcuni gesti di controllo che fermino o rallentino il gioco, magari aiutandosi con un oggetto che si illumina o fa rumore, come un sonaglio oppure una minitorcia a led.

Oltre la safeword

Potremmo stare delle ore a parlare dell’argomento, ma, se da un lato la safeword ci appare come garanzia del consenso, dall’altro lato potrebbe non esserlo. Cioè, che cosa si fa se l’altra persona non vuole riconoscerla o, semplicemente, non la riconosce? Certo, è difficile che accada come in 50 Sfumature che qualcuno dimentichi la parola di sicurezza, ma il punto è un altro.

È bene che questo tipo di pratiche si svolga tra persone che hanno consapevolezza di ciò che fanno e inoltre che siano partner collaudati. Non c’è un discorso necessariamente di sentimenti dietro, si parla di puri e semplici rapporti sessuali, ma anche se non c’è sentimento, non deve mancare la fiducia, non deve mancare la comunicazione: il consenso può non essere totale se mancano fiducia e comunicazione.

La pietra angolare di ogni buona relazione è una buona comunicazione – ha chiosato Knight nella stessa intervista – e questo è particolarmente vero durante il Bdsm. Creare un ambiente di fiducia con un nuovo partner richiede pianificazione e accordi reciproci e, forse la cosa più importante di tutte, la capacità di ascoltare. Voi e il vostro partner dovete essere uguali.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!