Avete mai sentito parlare di unicorn hunting? Si tratta di una delle espressioni anglofone che ci ritroviamo a utilizzare quando parliamo di relazioni sessuali. Tuttavia quest’espressione viene spesso confusa con altri concetti, per cui vale la pena approfondirne i dettagli.

Unicorn hunting: cosa significa?

Unicorn hunting significa letteralmente «caccia all’unicorno»: avviene quando una coppia eterosessuale cerca una terza persona (nello specifico una donna bisessuale) da inserire all’interno del rapporto di coppia e diventare un trio, in particolare per fare sesso a tre.

È lei l’unicorno e si chiama così perché è tanto rara da essere quasi mitologica.

Unicorn hunting, i pro e contro nella relazione

Unicorn hunting
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Dal punto di vista dell’uomo, che può avere rapporti sessuali con due donne contemporaneamente e non essere nella posizione del traditore (perché è tutto stabilito fin dall’inizio), ci sono sicuramente dei vantaggi.

Difficilmente però riusciremmo a trovarne altri. Tutto dipende dal modo in cui il rapporto si evolve e si sviluppa. Gli svantaggi sono per lo più a carico dell’unicorno, che viene ipersessualizzato in quanto donna bisessuale: per quanto stiamo parlando solo di erotismo, considerare una persona come un oggetto è sempre sbagliato.

Unicorn hunting e poliamore

Unicorn hunting e poliamore sono due concetti completamente differenti, innanzi tutto perché il poliamore non fa distinzione di orientamenti sessuali o identità di genere. In altre parole, con il poliamore ci possono essere storie a tre che coinvolgono tre uomini omosessuali, uomini e donne transgender, tre donne omosessuali, due uomini e una donna tutti etero e così via (ci fermiamo anche perché le combinazioni possibili sono davvero tante).

Inoltre non a caso abbiamo parlato di storie: non c’è poliamore senza amore. Il poliamore indica spesso (anche se non sempre) una relazione stabile, tendenzialmente e idealmente alla pari tra più persone che hanno sì un’attrazione tra loro ma si vogliono anche bene, in una sorta di monogamia allargata e consenziente.

Spesso però molte coppie etero si infiltrano nella comunità poliamorose per dare la caccia all’unicorno: raramente finisce bene, perché la donna potrebbe aver iniziato ad apprezzare la libertà in un poliamore e l’uomo potrebbe risentirsi di non essere più il centro della relazione come avrebbe voluto. Perché il poliamore, anche da “infiltrati”, deve essere consapevole.

La donna della coppia – ha detto a Business Insider Elisabeth Sheff, autrice di Polyamorists Next Door – trova altre persone con cui socializzare, e l’uomo si rende conto di non essere al centro dell’attenzione come pensava sarebbe stato. Queste coppie o esplodono, o alcune di loro tornano alla monogamia e lei potrebbe avere un po’ più di influenza rispetto a prima prima. Ma se le piace davvero il poliamore, e lui davvero non lo sopporta, il loro rapporto finirà.

Perché l’unicorn hunting è spesso un fallimento

Unicorn hunting
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1. Il rapporto è sbilanciato

Il rapporto, dicevamo, è sbilanciato verso l’uomo. Se non ci fossero preclusioni sull’identità di genere dell’unicorno sarebbe ben diverso: ogni coppia dovrebbe scegliere una persona in sé e per quello che rappresenta, non per il suo genere. Stiamo parlando di attrazione, non della spesa da fare al supermercato.

2. Non è inclusivo

Abbiamo già spiegato che non sono inclusi in questa relazione tutti i generi e tutti gli orientamenti sessuali. La mancanza di inclusione non è un problema sorvolabile, soprattutto se è quello che desidera una delle parti della coppia originale. Magari la donna della coppia preferirebbe un altro pene nell’equazione o una persona non binaria che non è affatto contemplabile nell’unicorn hunting.

3. È già difficile in due

Le relazioni non sono mai una passeggiata, perché la quotidianità porta all’interno delle coppie delle istanze inattese che spesso sparigliano le carte. Non ha importante quanto ci si senta attratti o quanto bene ci si voglia, queste istanze ci sono per tutti e non sempre è facile affrontarle. Quando si vive una relazione a tre, anche se solo dal punto di vista sessuale, queste istanze si moltiplicano e possono diventare insostenibili.

4. La condivisione non è totale

È un corollario del rapporto sbilanciato. Abbiamo un uomo eterosessuale con due donne. Una donna eterosessuale con un uomo e una donna. Una donna bisessuale con un uomo e una donna. Va da sé che la donna eterosessuale non abbia molta voce in capitolo (a meno che non sia a sua volta bisessuale). E la donna bisessuale sembra quasi essere una sorta di svago per l’uomo, l’ultima arrivata: insomma il rischio che il tutto si tramuti in un harem che toglie voce e desideri alle donne è dietro l’angolo.

Ma appunto parliamo di un rischio. Non è detto che capiti, tuttavia è molto difficile che non capiti: quello da coltivare nell’unicorn hunting è un gran esercizio di equilibrio.

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