Parafilie: le 8 perversioni di chi gode senza che l'altro sia consenziente
Quando le pratiche sessuali comportano la non consensualità, si parla di parafilia: ecco di che cosa si tratta.
Quando le pratiche sessuali comportano la non consensualità, si parla di parafilia: ecco di che cosa si tratta.
Quando parliamo di rapporti sessuali o di orientamenti sessuali, esiste un concetto che rappresenta il fondamento di questi temi: la consensualità. Quando non c’è il consenso tra le varie parti, si parla invece di parafilie.
Giusto a titolo esemplificativo, la pratica della pioggia dorata può costituire un gioco di ruolo, un diversivo all’interno di una relazione Bdsm o semplicemente qualcosa di nuovo in una coppia ma solo quando c’è il consenso. Se il pissing è unilaterale – ossia c’è una persona che lo subisce non per propria volontà – invece si rientra nella parafilia.
Ma di cosa si tratta esattamente?
Parafilia è un calco dal tedesco che ha modellato questo termine congiungendo il prefisso greco para- con il suffisso -filia. Letteralmente significherebbe «oltre l’amore». L’amore in senso lato è infatti qualcosa di consensuale – altrimenti parliamo di amore non corrisposto – e quindi essere oltre l’amore vuol dire soprattutto essere oltre il consenso delle parti in causa. Il concetto si è tuttavia evoluto nel tempo: solo negli ultimi decenni si è virato sulla consensualità delle parti. Basti pensare che l’omosessualità, fino agli anni ’80, era ritenuta una parafilia e non un orientamento.
Le parafilie sono codificate all’interno del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM), la cui ultima edizione è stata realizzata nel 2013 a cura della American Psychiatric Association. Come riporta il centro medico Sant’Agostino, il comportamento parafiliaco può iniziare a manifestarsi nell’infanzia o nella prima adolescenza, anche se i casi vengono definiti nella prima età adulta.
Secondo lo psichiatra statunitense Robert Stoller, le cause sono rappresentata dalla «conversione di un trauma infantile in un trionfo adulto». In pratica, quando il bambino che ha subito il trauma – spesso dai genitori – diventa adulto, cerca di vendicare il proprio trauma concretizzando la sua perversione. Per la psicologa Sharone Bergner si tratta invece di una redenzione, un modo di mettersi in rapporto con l’altro che tuttavia non possiede un senso di condivisione o connessione.
In generale, secondo la psicologia, la parafilia è il prodotto di un’errata percezione dell’intimità ricevuta da piccoli, una percezione pericolosa e distruttiva.
Indica il piacere o l’eccitazione di indossare abiti culturalmente attribuiti al sesso opposto – o magari del partner a sua insaputa.
Il feticismo tout court è l’utilizzo di oggetti appartenenti all’altra persona al fine di trarne eccitazione sessuale. Può trattarsi di un paio di scarpe come di una ciocca di capelli.
Il termine indica il palpeggiamento e quindi la molestia di una persona non consenziente.
È l’attrazione per i minori o per i bambini, in particolare gli individui in età prepuberale.
Viene chiamato anche scopofilia e consiste nello spiare le persone a loro insaputa mentre sono nude o impegnate in attività sessuale – un po’ come il buco della serratura nelle commedie cinematografiche comico-erotiche italiane degli anni ’70 e ’80.
Il centro di sessuologia Il Ponte riporta un’indagine del 2014 condotta su oltre 1500 adulti canadesi. È risultato, tra le altre cose, che il 65% delle donne coltiva fantasie di sottomissione rispetto al partner. Il masochismo è ricerca dell’eccitazione nel subire umiliazione e dolore – fisico ma anche psicologico.
Nella stessa indagine è emerso che il 47% fantastica sulla dominazione del partner. Circa la metà delle donne ha sognato di legare o essere legata da qualcuno durante il sesso, mentre solo il 24% ha mostrato interesse verso la pratica dello spanking. Il sadismo comporta l’umiliazione o l’inflizione del dolore nel partner. Vale la pena ribadire che si tratta di situazioni di non consensualità e che quindi non riguardano il Bdsm.
Sempre in quell’indagine, il 57% delle donne ha affermato di avere avuto fantasie esibizionistiche. La pratica consiste nel denudarsi di fronte a una persona non consenziente.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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