Dal praise kink al dirty talk: il potere delle parole sotto le lenzuola
Cosa sapere sul praise kink, una pratica fatta di parole in cui è un complimento a indurre l'eccitazione, anche come anticipazione del desiderio.
Cosa sapere sul praise kink, una pratica fatta di parole in cui è un complimento a indurre l'eccitazione, anche come anticipazione del desiderio.
Scopriamo insieme di cosa si tratta e perché potrebbe essere qualcosa che molti e molte potrebbero “apprezzare”.
L’espressione anglofona non ha una traduzione letteraria, ma nel caso suonerebbe come “capriccio elogiativo”, il che non rende bene l’idea di ciò che è. Il praise kink è una lode, un apprezzamento che viene fatto da una persona all’altra in un contesto sessuale. Perché alcune persone si eccitano a sentirsi apprezzate in riferimento alle proprie doti o capacità tra le lenzuola, ma non si esaurisce in questo.
Sostanzialmente il praise kink, come spiega un articolo su Grindr, è associato alla cultura Bdsm, in particolare al Bdsm soft. In altre parole, queste frasi di elogio vengono dette al sottomesso o alla sottomessa dal master o dalla mistress per dare un comando in una maniera gentile: in altre parole viene detto alla persona che ha scelto il ruolo della sottomissione che chi ha il ruolo di dominazione è soddisfatt*, e che quindi non solo può proseguire, ma riceve anche un incoraggiamento.
Abbiamo capito che sì, il praise kink provoca in alcune persone un’eccitazione del momento, ma non si riduce solo a questo. Una frase sexy, pronunciata ore o giorni prima di un incontro, crea la giusta anticipazione e fa crescere l’aspettativa per quello che sarà il rapporto sessuale tout court.
È un modo di dire ma in questo caso il luogo comune è reale: è il cervello umano il più grande organo erogeno, ed è il modo in cui assimiliamo e processiamo frasi e situazioni nella nostra mente che può trasformarsi in eccitazione. È il punto quindi in cui fantasia e realtà si compenetrano, e il risultato è un aumento del desiderio, della libido.
La prima cosa da sapere è che ci deve essere il consenso tra le parti, anche in caso di praise kink: ad alcuni piace, ma ad altri potrebbe risultare degradante, soprattutto se si fa riferimento a giochi che potrebbero essere percepiti come fantasie di incesto o zoofilia, ma che in realtà non sono tali, ma solo se appunto il tutto si svolge tra adulti consenzienti.
Il secondo passo è scegliere il gioco di ruolo. Anche questo va condiviso in anticipo, affinché il consenso sia consapevole: non si tratta soltanto di scegliere chi è il dominatore e chi il sottomesso (e chi può pronunciare il praise kink all’indirizzo dell’altra persona), ma anche la storia potenziale che c’è dietro, il rapporto non tanto di potere quanto di fantasia e quindi in termini di “narrazione” sexy. Questo può coinvolgere anche dei costumi.
Il terzo passo è sapere cosa si può dire. Il praise kink va dall’elogio più semplice, come “Sei così carin*/bell*/stupend*/cald*” oppure “La tua pelle è così morbida”, a espressioni più complesse e relative alla situazione scelta. E talvolta anche decisamente più hot, relative quindi a particolari anatomici, tecniche e posizioni di pratiche e rapporti sessuali.
Che si tratti di praise kink o di dirty talk è chiaro che in alcuni casi non è il silenzio che aiuta l’eccitazione. Parlare durante i preliminari o durante il rapporto in senso stretto può avere quindi dei forti effetti sull’eccitazione: alcuni potrebbero pensare che abbia a che fare con qualche gioco di ruolo sulle lenzuola, ma il gioco di ruolo è solo un aspetto di quello che il fenomeno nella sua interezza rappresenta.
Certo, il dirty talk – ovvero quella pratica in cui si dicono parolacce e si fanno commenti poco ortodossi sull’altra persona e la situazione – è ben diverso dal praise kink, in cui, seppur hot, gli apprezzamenti sono decisamente più edulcorati. Ma la verità è che certe parole, certe frasi, possono aiutare a estraniarsi dal resto, a concentrarsi sul momento. Non solo torna utile quando si hanno preoccupazioni per la testa ma si vuole mantenere una sana vita sessuale, ma anche per mostrarsi il più presenti possibile al partner.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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